venerdì 30 aprile 2010

La tecnica del "Padrino"

"buongiorno signora del caf delle Acli"
"buongiorno"
"utlimamente vedo più lei del tecnico del frigo. E le assicuro che ce ne vuole".
"e ma sa, tutti possono sbagliare..."
"cioè ricapitoliamo, giusto per capirci. L'anno scorso per il 730 abbiamo voluto rivolgerci a un CAF, centro d'assistenza fiscale, per essere sicuri che fosse tutto a posto visto che sapevamo che sarebbe stato un po' complicato. Abbiamo pagato voi per farci compilare il 730 congiunto e per avere assistenza. Poi, per caso, ci siamo accorti di un errore fatto da voi, piuttosto banale e grossolano, se posso. Siamo tornati indietro e lo abbiamo corretto. Si ricorda che mi ha fatto il modello Unico..."
"sì ricordo. Ma grazie all'assicurazione i soldi delle sanzioni ve li ridiamo, eh, anzi li ho qui"
"ma che gentilezza! Peccato che poi facendo il 730 quest'anno, ovviamente non da voi, ci accorgiamo che avete fatto un altro errore, così grossolano che lei l'altro giorno al telefono aveva giurato che era impossibile..."
"e ma sa, avrà sbagliato l'operatrice..."
"esattamente, quella che lei ha definito "molto scrupolosa", la stessa che ha anche sbagliato a segnare il mio abbonamento ai mezzi pubblici, che era annuale e ha segnato solo la quota mensile...."
"ah... ma sul suo 730 abbiamo già fatto la correzione con l'Unico, non è che può venire qui dopo un anno e dircelo. Se ne doveva accorgere prima"
"Io? non voi che siete pagati per farlo? così quei soldi li ho persi. Bene"
"e, ma sa, capita. Comunque siamo qui per correggere l'altra cosa, quella nella dichiarazione di sua moglie, e io non è che ho solo voi, ho altri appuntamenti. dunque abbiamo inserito un reddito senza che ci fosse il CUD, quindi va tolto. Reinseriamo i dati nel computer... ecco fatto. Dovete pagare la differenza"
"cioè, mi faccia capire. Abbiamo tolto un reddito, quindi abbiamo percepito un reddito inferiore e dobbiamo pagare di più?"
"eh sì perchè... beh perchè lo dice il programma, vede è tutto automatico"
"sì, ma il cervello, ha presente quell'accessorio che dovrebbero averle dato in dotazione? ecco, lo usi. Ripeto la domanda: é sicura che togliendo un reddito, quindi percependo meno soldi, io debba pagare di più?"
"sicura"
"ricontrolliamo"
"ancora? ma è la terza volta, ora mi sto arrabbiando"
"lei si arrabbia? si figuri noi che è la quinta volta che veniamo qui per errori vostri. ricontrolliamo"
"...gnnn (tipica inflessione acida della voce, ndr) .... ma se non si fida chiami la mia responsabile che è a milano"
"Certo, mi dia il numero. Ma intanto ricontrolliamo"
"... va beh. Come dicevo togliendo questo reddito... ah, ma poi c'è l'irpef, l'urap, il pirap... ecco, siete a credito, vi devono restituire dei soldi"
"ma due secondi fa lei mi aveva detto..."
"e si ma vede, è scritto qui. il computer non sbaglia"
"Lui no, ma voi sì. é sicura, stavolta? la accendiamo?"
"Sicura"
"Ricontrolliamo"
"... ancora?!!?! ma è l'ultima volta, eh? dunque, togliendo quello, ah già, ma c'è anche l'addizionale regionale, il cup, il poc, il tuc... ecco, pareggia!"
"Mi prende in giro?"
"No vede qui, l'urap, l'arap, l'addizionale... è pari"

La signora del Caf non lo sa, ma a salvarle la vita è stata la tecnica del Padrino.
"Il Padrino" di Mario Puzo (da cui è tratto l'omonimo film) più che un libro è un manuale strategico di vita.
Lasciando perdere gli eccessi delle "offerte che non si possono rifiutare" e delle teste di cavallo, c'è una tecnica che io ho trovato utilissima: perdere la calma davanti all'avversario è controproducente. Anche se si ha inconfutabilmente ragione, anche se l'altro ha torto marcio, far trapelare nervosismo e trascendere i toni porta solo svantaggi. é molto più efficace restare calmi. Ed essere implacabili.
In questo caso, se io avessi staccato la testa a quella del CAF o se l'avessi insultata in toni accessi avrei dovuto trovare qualcun altro che sistemasse i loro casini e sarebbe stato molto difficile.
Quella Alta, invece, ha molta difficoltà ad applicare questa tecnica. Pur non passando alle mani ha alzato la voce, ha dato degli incompetenti agli operatori, si è arrabbiata e ha invitato tutta la gente in attesa a scappare finchè era in tempo.
La chicca è stata il tizio nella scrivania di fianco a noi, che era lì per fare il 730 con l'operatrice, quella "scrupolosa" che l'ha compilato a noi l'anno scorso:
"Sono qui per l'assistenza... sì il 730 l'ho già compilato io e di solito sono abbastanza preciso, ma preferisco venire da voi per essere più sicuro..."
"Se vuole la prossima si rivolga a nostra figlia. Ha 20 mesi ma di sicuro fa meno errori...".

giovedì 29 aprile 2010

Papere e 'bolotti

Di tutti i giochi comprati e regalati alla Bassa, di tutti gli euri spesi in giochi tecnologici, giochi tradizionali, giochi pedagogici, giochi inutili e giochi stupidi, quella Bassa ha inequivocabilmente decretato la sua preferenza e devozione.
Toglietele tutto, ma non "papere e 'bolotti".

Questo gioco si compone di:
- Numero due bambolotti piccoli modello Fiammiferino, gioco vintage in uso negli anni '80 e già di proprietà della Alta, custodito in ambiente protetto per circa 30 anni e ora tornati a nuova vita. O quasi. Ci sono:
1)'bolotto giallo: occhi azzurri, tutina gialla, bandana viola al collo che fa tanto Audrey Hepburn in Vacanze romane
2) 'bolotto rosso: occhi blu alla Paul Newman, tutina rossa, foularino bianco da figo al collo

- (alla memoria) Un tempo c'era anche 'bolotto rosa: tuta rosa/fucsia, rattoppo laterale con filo blu per evitare fuoriuscite del misterioso materiale granuloso contenuto all'interno. Disperso giorni fa nel tragitto supermercato/casa e mai più trovato. Sostituito (ma non dimenticato) con 'puccetto 'osso. Un tempo viveva nella pancia del lupazzo, in compagnia di un mini telefonino cellulare, una pentola e un maiale (lupazzo era molto goloso. Non pervenuta la nonna, probabilmente già sconfitta dai succhi gastrici ndr) e aveva addirittura un vestito rosso di velluto con cappuccio.

- Numero due papere:
1) Una di dimensioni medie. Nessuno sa o ricorda la provenienza.
2) Una di dimensioni piccole. Strappata prematuramente alla famiglia composta da mamma papera e altre due piccole papere. Regalato dalla mamma di un amico che l'ha vinta alla lotteria del paese.

Il gioco preferito dalla Bassa prevede che tutti i suddetti oggetti debbano essere tenuti nelle sue manine contemporaneamente senza perderne neanche uno. E non è facile. In caso di perdita di un componente si inizia a urlare: "Paperaaaaaaa!" oppure "'Bolottooooooo!" o "'ossoooooooo" a seconda dell'oggetto. Si urla a squarciagola fino al rinvenimento del suddetto.
La Bassa trascorre ore a giocare con papere e bolotti e ha un'autonomia limitata di astinenza (max. tre ore), dopodichè inizia ad avere segni di crisi e deve riavere in mano papere e 'bolotti. Con loro gioca, li mette seduti e li fa andare in giro. Rigorosamente alla Lindt.

mercoledì 28 aprile 2010

Pollice verde

Questo è un post verità sullo stato del verde a casa mia.

Iniziamo dalle mie piante, a cui mi dedico con cura e devozione, e di cui vado molto orgoglioso. Diciamo che nella mia personale scala degli affetti vengono subito dopo la Bassa, la mamma e il parquet, giusto una posizione prima della Alta.
Ecco a voi in tutto il loro splendore i miei fiori: margherite e girasoli.



A seguire il mio fico ficus, in assoluto il più invidiato da tutti, suocera in primis, perchè non perde mai le foglie (le piante di mia suocera sono degli arbusti con l'etichetta che testimonia cosa dovrebbero essere, ndr)



Ce ne sarebbero altre che però ho trasferito da mia mamma perchè nella mia micro-casa non ci stavano più.
Quindi, una prima versione del mio orto pensile, realizzata in attesa che lo zio Cinquantenne Felice mi dia la versione tecnologica. Non si vede dalla foto ma lì dentro ci sono tanti semini che presto diventeranno insalata.



Poi, a grande richiesta (una, per la verità, ma non sottilizziamo) ecco perchè definisco il mio balcone, un balcone con le palle (ben quattro). Credito allo zio cinquantenne felice che l'ha realizzato.

Nota di servizio: Zio cinquantenne felice o la di lui moglie, se per caso state leggendo accorrete al più presto al capezzale del nostro impianto di irrigazione del balcone (che si è rotto perchè non l'abbiamo spento in inverno, è ghiacciato e ha rotto il tubo). Il rischio è che tutto questo muoia al primo caldo.



Questo invece è l'attrezzo apposito che ho comprato per potare le palle. Perchè ogni troppospesso vanno rifilate sennò perdono il profilo. Questo attrezzo che fa tanto Edward mani di forbici è rotante e super affilato come i pugni di Mazinga.



Giusto per completezza d'informazione, pubblico anche una fotografia verità dell'unica pianta acquistata dalla Alta perchè se ne deve occupare lei (un'etichetta spiega cosa dovrebbe essere, deve aver ereditato il pollice nero dalla suocera)


a

martedì 27 aprile 2010

L'orsetto disadattato

Il mio collega (quello che nei commenti si firma l'EX dirimpettaio, ndr) me lo diceva: "Guarda, è uno stordito, proprio uno che non ci sta con la testa, un disadattato".
E io gli avevo creduto. per questo ho cercato di evitare tutti i numerosissimi gadget che lo avevano come protagonista. Ma questo ha solo posticipato il suo ingresso nella vita della Bassa, evitarlo per sempre era materialmente impossibile. Ci è entrato dai pannolini, occhieggiando dal tubetto del dentifricio, sotto forma di pupazzo su un ape volante, con i filmati su you tube, su un album di foto. Dunque ho deciso che avrei fatto la sua conoscenza rimuovendo i pregiudizi. Ma vederlo così, con il suo sguardo perso nel vuoto, quel barattolo di miele sempre appresso... non ha fatto che confermare quanto mi diceva il mio collega.
Nonostante questo deve avere qualcosa di strano, un fascino che mi sfugge. La Bassa lo adora, lo chiama ripetendo il suo nome come facevano le fan ai concerti dei Take That (per i lettori più giovani: leggete Tokio Hotel. Per quelli più anziani: leggete Beatles).
Ma questo non cambia la mia idea: Uinni Puh è uno sciroccato.

lunedì 26 aprile 2010

La massaggiatrice

C'erano una volta un tizio e una tizia.
Per Natale, tizia regalò a tizio un massaggio, con l'intento di offrirgli un momento di relax e di pausa dallo stress quotidiano.
Tizio fu felicemente sorpreso da questo regalo, ma gli sembrò strano che tizia le regalasse un'ora da trascorrere in un ambiente ovattato e rilassato a farsi massaggiare dalle mani esperte di un'altra donna.
"Ma leggi bene il biglietto - fece notare lei -. Non si tratta di un massaggio qualsiasi, ma di un massaggio "abacadabra", una tecnica indiana speciale che prevede che sia realizzato con i piedi. Mi hanno detto che lo consigliano agli uomini perchè è più energico". (da leggere come: care donne gelose, regalate pure ai vostri fidanzati e mariti un massaggio che tanto saranno toccati solo dai piedi).
La tizia era astuta, ma il tizio lo era di più.
Tizio era anche molto pigro, quindi passarono settimane prima che si decidesse a chiamare, e altre settimane prima che arrivasse il giorno dell'appuntamento.
"Ti dispiace se cambio il tipo di massaggio? Sai vorrei qualcosa di rilassante..." chiese alla vigilia del massaggio il tizio con tono finto-ingenuo.
"...gnnnn (tipica inflessione acida nella voce, ndr) ... NOOOOOO non mi dispiace affatto, però sai io ti ho regalato quello, perchè l'ho scelto APPOSTA per te, cambiarlo non sta proprio bene..."
"Ah ok..." rispose genericamente tizio lasciando la questione in sospeso. Anche perchè lui non è persona che si acconta o dissimula. Se un regalo non piace, senza farsi troppi problemi di sorta come forse farebbe una donna, lo cambia. Perchè, pensa il tizio, il regalo è mio ed è fatto per piacere a me: è un mio diritto avere qualcosa che gradisco.
E così fece in questo caso: un'ora di massaggio rilassante. Con la musica zen in sottofondo, le essenze profumate nell'aria, le candele e un caldo da sauna svedese. Peccato solo per la mutandina di carta adamitica che quella del centro voleva fargli indossare. Ma a tutto c'è un limite.

venerdì 23 aprile 2010

Orto pensile

è tutto QUASI pronto.
Anzitutto c'è la mia determinazione nel realizzare il progetto (che è la cosa più importante). Poi ho due consulenti:
- la mia mamma, che è la voce dell'esperienza. ha il pollice verde e dispensa consigli sulla gestione del giardino senza nessuna evidenza scientifica, ma con l'inconfutabile supporto della pratica. Considerando che ha trasformato la mia ex camera in una serra che farebbe invidia a un giardino tropicale, direi che funzionano (Chicca: Per non far salire le formiche sulle piante, utilizzare fondi di caffè e bucce di banana).
- lo Zio Cinquantenne Felice, che ha un negozio di piante e irrigazione, una laurea in agraria ed è lo stylist della fiorera del nostro balcone. Un balcone con le palle (e non solo in senso figurato). Il suo motto è: "Mai più un giardino senz'acqua".

Sul balcone con le palle, ora io vorrei creare un orto pensile.
Nei fatti al momento dispongo di: terra e semi per insalata. Manca il vascone. Settimana prossima lo zio Cinquantenne Felice ha promesso l'arrivo di vasconi super-tecnologici auto irriganti e dunque tocca attendere.

NOTA: Oltre all'attesa, che mi turba in quanto io non sono persona fatta per aspettare, ci si mettono anche i Caf a turbare l'idillico quadretto bucolico. Sì, abbiamo recuperato chiedendoli alla banca crudele e ricattatrice i cedolini mancanti per la dichiarazione dei redditi, ma no, non abbiamo ancora fatto il 730 perchè quello dell'anno scorso era tutto sbagliato. E bisogna dire che avevamo già fatto il Modello Unico per correggere un altro errore fatto da loro, i Caf, di cui NOI ci siamo accorti.
Quella del Caf nega l'evidenza, dicendo: "E' impossibile un errore così grande e così banale. Anche perchè l'operatrice che l'ha fatto è molto scrupolosa".
E figuriamoci se non lo era...

giovedì 22 aprile 2010

Il Nonno Imperativo

Mio suocero, il nonno Imperativo, non parla. Lui comanda.
I suoi discorsi sono una serie di ordini: "Vai! Fai! Dimmi! Portami!".
Lui però non se ne rende conto, lo fa così, di carattere.
Una volta quella Alta ha provato a farglielo notare: "Papà, lo sai che quando parli dai sempre degli ordini?"
"Dici? Allora FAMMI SMETTERE!"
Appunto.

La filosofia di vita del Nonno Imperativo si può riassumere nel motto "Facciamo come volete basta che si faccia come dico io".
Nonno Imperativo, in certi casi, fatica a vedere il confine tra rischio e pericolo vero. La scorsa settimana ha preso 3 bimbi, tra cui la Bassa, li ha messi su un'amaca in giardino tutti insieme e ha iniziato a spingerli tipo altalena, molto forte, incitato dalle grida dei bimbi "Ancoaaaa!!! Ancoaaaa!!!". E li ha spinti così forte che a momenti facevano il giro della morte.
Però il Nonno Imperativo ha di solito molta fortuna e va sempre tutto bene. Anche in questo caso, sfidando la legge di gravità, nessun pargolo è caduto. I fisici si interrogano.

L'altro giorno in giardino c'era un raduno di formiche, forse si teneva un evento del Salone del Mobile. Erano tantissime e formavano delle grosse macchie nere sul cemento.
Nonno Imperativo ha avuto un guizzo negli occhi, è tornato il ragazzino teppista che era cinquant'anni fa (e che non se ne è mai andato del tutto), ha guardato la Bassa con complicità e le ha detto:
"Adesso vedrai come gli diamo fuoco!"
Poi è subito tornato in lui, immaginando la Bassa trasformarsi in una piccola piromane: "Beh, forse non è una buona idea".

La Bassa, che sta a casa del Nonno Imperativo tutto il giorno, sta prendendo lo stesso andazzo e dà ordini: "Vieni, andiamo, dammi".
Ma il più bello è stato alla coinquilina Alta, l'altro giorno. Le ha messo in mano la scopa e ha intimato: "Pulisci!"
E sempre più la mia figlia preferita.

mercoledì 21 aprile 2010

ATTENTATI!

Domenica si è consumato un grande atto di coraggio.
Una coppia di amici, senza figli ma con un gatto, ha invitato noi e la Bassa nella loro casa nuova a pranzo. Anzi, al loro primo barbecue.
La casa è sopravvissuta senza danni visibili alla visita, il gatto sembra non aver riportato traumi permanenti e la Bassa non si è rovesciata addosso la carbonella del barbecue.
Insomma, un successo.
Non fosse che, per la strada, quella Alta abbia attentato alla nostra incolumità fisica, per ben due volte, allo stesso modo (nasce spontanea la domanda: recidiva o stordita?).
All'andata:
sto rallentando per arrivare al casello e ritirare il biglietto (ndr: dobbiamo ricordarci di fare il telepass... è dall'estate scorsa che è nella lista delle cose da fare) quando improvvisamente non vedo più niente.
Il motivo? Quella Alta ha abbassato il mio paraluce, quello che viene messo sopra il vetro e che si abbassa per proteggersi dal sole. L'effetto è che non vedo più niente, e quando si guida non è proprio il massimo.
"Ma che cavolo fai, sei impazzita!?!?!?"
"No" dice lei, serafica "Lo preparavo così poi sei più comodo a mettere via il biglietto nell'apposito portabiglietto e non lo perdiamo".
Per fortuna che andavo piano essendo in prossimità del casello.

Al ritorno. Casello. Prendo il biglietto e riparto.
Stavolta sto andando a velocità sostenuta quando... black out. Stessa scena
"Ma sei impazzita?!!? ancora?!?!"
"Ah... no è che stavo mettendo via il biglietto"

Andata, gente, è completamente andata.
Sia citata a prova la seguente conversazione, sempre in macchina, tra un attentato e l'altro:
Alta: "Però sarebbe bello quest'estate fare tre settimane di vacanza"
Io: "Già, però tre settimane sono tante..."
Alta: "è vero... ma magari potremmo fare non proprio tre settimane, ma venti giorni"
"..."

Va beh che in matematica non è mai stata un fenomeno, ma qui ci sono chiari segni di squilibrio. Avrà una crisi di mezza età in anticipo?

martedì 20 aprile 2010

L'ultima regola

Sottotitolo: Meglio un murales o la tv? (La risposta non è così scontata. Prima di esprimere un giudizio affrettato si prega di leggere tutto il post)

Avevamo stilato una lunga lista di regole stile SOS Tata per la gestione della nostra coinquilina Bassa.
Si trattava di regole semplici e ragionevoli, tipo non lanciare il cibo per la cucina e gli altri microlocali, non salire in piedi sulla sedia dopo averla appoggiata sopra il divano, non mangiare le formiche, non rovesciarti addosso l'acqua bollente, non tirare i calci in faccia a mamma e papà quando ti addormenti nel lettone...
Una per volta, abbiamo ceduto e della lista è rimasta solo una regola:

Non si guarda la televisione -prima di mezzogiorno-.
(dall'originale si evince che la seconda parte della frase è stata aggiunta successivamente per ammorbidire un po' la questione ed evitare l'incoerenza).

Ora però anche questa regola sta vacillando.
Perchè succede che la mattina, quando io sono già uscito di casa per andare al lavoro, la mia coinquilina Alta ha dei problemi di gestione di quella Bassa.
L'ultimo episodio è sfociato nella realizzazione di un murales in sala.
Disegno che, tra l'altro, dimostra già una certa vena artistica. Si vede che è figlia d'arte. (Vedete come l'ho presa bene, da ciò si evince che sono un papà moderno... c'è chi avrebbe chiesto il divorzio per molto meno. Si allega foto-testimonianza che si prega di osservare con attenzione - si vede anche un pezzo della super televisione ribattezzata a suo tempo Il mostro)


"Alta, ma tu dov'eri mentre lei colorava la parete?"
"DI là a prepararmi per andare al lavoro!"
"E hai lasciato la Bassa sola con i pastelli a cera? (Per inciso: glielo avevo detto che non era una buona idea comprare i pastelli a cera, se solo mi ascoltasse...)"
"Certo, cos'altro dovevo fare?! accenderle la televisione per farla stare buona?"
"NO! Non possiamo cedere anche su questo. Dovessi passare tutti i fine settimana a imbiancare casa".

Ora non resta che appurare che la scritta "lavabile" sulla scatola dei pastelli a cera fosse veritiera. Mi lascia solo perplesso la postilla "tranne che su superfici porose". La parete è porosa? Lo scopriremo solo vivendo.

lunedì 19 aprile 2010

Chi è causa del suo mal...

Nota: Questo post è sconsigliato agli amanti della lettura a tutti i costi.

Un secondo libro è finito nell'indice dei libri proibiti alla coinquilina Bassa da noi personalmente stilata grazie al nostro potere assoluto e insindacabile di cui godiamo grazie allo status di genitori.

Il primo libro era un'edizione vintage di Cenerentola appartenuta alla Alta, un vero pezzo da museo di libro pop up, che ora giace in pezzi da qualche parte (Nota: i libri pop up sono fortemente sconsigliati per i bimbi con meno di un anno... ma come al solito è stata tutta colpa della suocera. Leggi qui tutta la vicenda).

Il secondo libro è un recente acquisto della Alta, scelto con l'implicito scopo di rinforzare il rapporto tra lei e la coinquilina Bassa. Il suddetto libro è composto da diverse storielle che hanno come protagonisti cuccioli di animali antropomorfizzati che, per superare le diverse difficoltà che la vita pone, chiedono aiuto alla mamma (di papà, neanche l'ombra).
Il pinguino distrugge con la slitta l'igloo del tricheco? No, non se la sbriga da solo. Scappa e chiama la mamma.
L'orsetto bianco sta congelando sotto la neve? No, i genitori non vengono denunciati ai servizi sociali. Ma il malcapitato chiama la mamma che lo salva da morte sicura.
La scimmietta si spezza una gamba cadendo da un ramo? Niente ambulanza, si chiama la mamma.
Il povero ippopotamo spezza il monopattino per via del suo dolce peso e viene deriso dagli amici? No, non chiama il dietologo e neanche li picchia. Chiama la mamma.

Insomma, un libro molto educativo che insegna che per qualsiasi difficoltà della vita, grande e piccola, bisogna urlare a pieni polmoni la parola "MAMMAAAAAAA!".
La conseguenza di questo lavaggio del cervello è che ora la Bassa chiama la mamma per qualsiasi cosa le capiti. E soprattutto si immedesima in una situazione proposta dal malefico libro: quella dello scoiattolino che si sveglia dal letargo con una fame nera e disintegra i timpani della genitrice urlando "MAMMMAAAAAAAA!!!! GHIANDEEEEE!""""

é successo che per tutte le mattine dell'ultima settimana, in un orario variabile tra le 4 e le 5, quella Bassa iniziasse a strillare:
"MAMMAAAAAA! VIENIIII! LATTEEEEEEEEE! LATTEEEEEEEEE!".
Siccome quella Alta spesso fingeva di essere in stato comatoso e non si muoveva, ho provato a propormi io andando nella cameretta della Bassa per prelevarla e farle il latte.
Con il risultato che le urle aumentavano di almeno tre toni.
"MAMMMA LATTE!!! TU, VIA!!!!"

All'inizio la coinquilina Alta pensava che passassi sottobanco dei soldi alla Bassa per evitarmi i lavori.
Io invece credevo che fosse in atto una campagna denigratoria nei miei confronti. Sia citata come prova la seguente discussione.
"Bassa, ma tu vuoi bene al papà?"
"No. Mamma bene!"

Alla fine si è scoperto che la causa dello strano comportamento è quel cavolo di libro.
"Dobbiamo annullare gli effetti di quel libro, io non ce la faccio più" mi ha confessato quella Alta, stremata dai risvegli e dalla continua attenzione richiesta.
"Cara mia, chi è causa del suo mal pianga se stesso!"
"Ma basta coi proverbi, ci vuole una soluzione! e poi sveglia anche te!"
"Giusto, ma cosa possiamo fare oltre a bandire immediatamente il libro?"
"Ho la soluzione! Facciamo un anti-libro!"
Ok, però i disegni li faccio io.
Acquistati pastelli e cartoncino, cercheremo di realizzare un libro in cui si racconta la storia di uno scoiattolino che si addormenta nel suo letto, da solo e in cinque secondi, e che dorme sempre tutta notte. E che se anche si sveglia, anzichè rompere i maroni ai genitori, si gira dall'altra parte e riprende a dormire. Fino alle 10 del mattino quando è sabato e domenica.
Potrebbe funzionare?

venerdì 16 aprile 2010

Artisti si nasce... e io lo nacqui

"Mamma, disegna cane"
"Ecco amore, questo è il naso, le orecchie, gli occhi... ecco fatto!"
"Cossssssèèèèèèè?"
"Come cos'è? Un cane, no? Si vede benissimo... beh potrebbe effettivamente sembrare anche un coniglio... o forse un gatto. Ma è un cane!"
"Cosssssèèèèèèèè?"
Realista.

"Papà, disegna cane"
"Ecco qui... vediamo un po'... fatto!"
"Cane! Cane! Bello!"
Amante dell'arte.

"Nonna, disegna cane"
"Ah, chi io? (NDR tattica dell'ignoramento)"
"Nonna, cane!"
"dunque vediamo... ma come diavolo è fatto un cane!?!? Ecco fatto"
"..." Silenzio carico di imbarazzo.
"Non ti piace?"
"Nonna, SCRIVI cane"
Diplomatica.

Ebbene sì, io ho sbaragliato la concorrenza (peraltro quasi inesistente) e mi sono aggiudicato il titolo di "Artista di famiglia".
Le mie velleità artistiche raggiungono le massime vette con il didò. Nella foto sotto si può ammirare in tutta la sua drammaticità la lotta tra la piovra gigante e il capodoglio (il colore della pasta è frutto della democratica unione tra i colori giallo, rosso, verde e azzurro compiuta dalla coinquilina Bassa)

giovedì 15 aprile 2010

Logica Bassa

Ora che la Bassa parla (discretamente, aggiungerei con orgoglio paterno) ci sono delle cose che dice che mi danno da pensare.

Sfogliando un libro.
"Guarda, quanti bei pesciolini che nuotano in fondo al mare. Questo è il pesce pagliaccio..."
"Bello!"
"E poi la balena, un pesce rosso, un altro giallo di cui non so la razza dunque sorvoliamo... e poi c'è il polpo (non polipo, Ndr)"
"Buono!"
Buongustaia.

Tra le lacrime quando piange:
"Vadoooo viaaaaa!!!"
"E dove vai, di grazia?"
"Al lago"
Ma tu non sai neanche cos'è, un lago.

"Bimbo!"
"Hai visto! Ecco un bimbo!"
"Bacio bocca!"
Ohibò, certo non va tanto per il sottile, la ragazza. Bisognerà farle un discorsetto

Caccia al tesoro

Le premesse erano buone.

Avevamo stabilito un'equa divisione delle rogne domestiche: io pago le bollette e dico "Stop alle spese" quando non ci sono più soldi(e finora funziona, anche perchè ho domiciliato le bollette e sequestro il bancomat quando la situazione è critica). Lei, la coinquilina Alta, è l'archivista: deve mettere via ordinatamente i documenti e le bollette di modo che, quando servono, siano facili da trovare.

In realtà questo sistema ha dei "bachi" giganteschi, che emergono in tutta la sua drammaticità nel periodo in cui si prepara il 730.
Nello specifico, ci sono spariti tutti i pagamenti delle rate del mutuo 2009 (meno due mesi che, miracolosamente, si sono salvati).

Che problema c'è, penseranno gli ingenui, chiedi alla banca una copia delle rate.
E invece no, perchè a noi le cose facili non piacciono.
Infatti non solo abbiamo fatto la surroga del mutuo abbandonando dopo due anni (su un bel mutuo vitalizio) la suddetta banca, ma ma abbiamo pure chiuso il conto.

E in quella banca sono parecchio permalosi. L'altro giorno la Alta era andata a prelevare dagli sportelli di quella banca con il bancomat della nostra nuova banca, e lo sportello bancomat si è rifiutato di risputare fuori la tessera. In altre parole ci ha rapito il bancomat.
Temiamo che la richiesta di riscatto sia altissima. Figurarsi poi se chiediamo anche quei documenti.
La caccia al tesoro è ufficialmente aperta.

mercoledì 14 aprile 2010

****ULTIM'ORA***** Aggiornamento post: Illustratore Bastardo/1

Grazie a solerti e colti lettori, sono stati individuati due animali candidati a essere quello raffigurato nel malefico libro.
Si propone quindi un democratico sondaggio per chiarire quale dei due sia:

1) MEERKAT(proposto da LaCherry e sostenuto da Emanuelas che lo chiama, in romanesco, Suricata).
A favore: vive in Africa, ed è dunque vicino di casa di leoncina (protagonista della storia)
A sfavore: non ha la mascherina, ma ha solo gli occhi cerchiati di nero come delle immense occhiaie
Eccolo qui in tutta la sua bellezza, siori e siore:



2) MUSTELA DAI PIEDI NERI(proposto da Vale la biologa)
A favore: ha la mascherina e i colori corrispondono
A sfavore: è estinto in natura (come potrebbe essere presente alla festa nella savana di leoncina?) e, come il nome suggerisce, dovrebbe anche avere i piedi neri (ma forse li ha lavati, cosa probabile visto che si chiama come una marca di prodotti da bagno per bimbi)
Ecco a voi il mustela:

*******ULTIM'ORA****** Aggiornamento post: L'illustratore bastardo/2

A grande richiesta (beh, per la verità una...ma non sottilizziamo, suvvia):

La vera storia di leoncina

C'era una volta leoncina che viveva nella savana ed era affetta da una forma di Bassismo, visto che a quattro anni sembrava ancora un cucciolo di quattro mesi.
Il giorno del suo compleanno i suoi genitori, il leone e la leona, decidono di organizzare una festa di compleanno a sorpresa per la figliuola.
La sorpresa, però, è tutta degli ospiti che sono obbligati con la forza a partecipare al party.
Anzichè proporre pezzi di gazzelle sbrindellate, il leone e la leona scelgono una più tradizionale torta per dare una parvenza di normalità alla festa, e costringono gli invitati a ostentare felicità (come testimonia la foto, ndr).
Subito dopo la canzoncina "Tanti auguri a te....", leoncina spegne le candeline.
A quel punto, leoncina, la sua mamma e il papà si mangiano tutti gli invitati, incluso il misterioso ospite con la mascherina da batman che nessuno sa che animale sia. E questo è il regalo dei genitori di leoncina per il suo quarto compleanno.

Illustratore bastardo



Qualcuno conosce la risposta alla domanda che la mia coinquilina Bassa ci pone da settimane, ossia:
COSSSSSSSSS'EEEEEEEEEEEEEEEEEEEE'''''?!?!? (Traduz. A quale razza e specie appartiene l'animale mascherato che partecipa alla festa di leoncina?)
Ovvero: Cossss'èèèèèè quel cavolo di animale cerchiato nel disegno!?!?
Ora io mi domando: perchè ci vuole una laurea in zoologia per leggere i libri illustrati per bambini? Perchè si suppone che io debba sapere che diavolo di animale è quello?

Nelle settimane abbiamo provato con diverse risposte:
1) è un topo travestito da Batman
2) è un procione che ha depilato la coda
3) è il fratello illegittimo della Banda Bassotti
4) è un animale geneticamente modificato
5) Non farci caso è sicuramente un imbucato

Ma nessuna ha soddisfatto la sete di sapere di quella Bassa.

PS Un caro saluto all'illustratore che ha scelto quello strano animale tra i tanti facili facili presenti nella savana
PPS Per la cronaca, la settimana del Cosssss'èèèèèè della Bassa si è trasformata nel mese del Cossssssss'èèèèèèèèè e, di questo passo, diventerà l'anno del Cossssss'èèèèèèèè?

martedì 13 aprile 2010

In extremis

1) Ha trovato il modulo di pre-iscrizione al collegio svizzero
2) Sta meglio
3) Non gradiva l'arrivo dell'esorcista
4) Ha preso sul serio la minaccia "Io ti ho fatto e io ti distruggo"
5) L'antibiotico ha esaurito il suo potere innervosente


Non sappiamo quale sia il motivo, fatto sta che quell'essere capriccioso e urlante che si era impossessato della coinquilina Bassa negli ultimi due giorni e, soprattutto, nell'ultima settimana dalle 5 alle 7 di mattina, è uscito dal suo corpo (speriamo per sempre) e lei è tornata a essere la bimba di sempre. Giusto prima che prendessimo drastici provvedimenti nei suoi confronti

lunedì 12 aprile 2010

Pioggia di nomination

Mercoledì sera: la nostra coinquilina Bassa ha un po' di febbre, 37.5 che nella scala dei Bassi significa: “quasi salute”. Io e la mia coinquilina Alta decidiamo lo stesso di lasciare la bimba febbricitante ai nonni e di andare con sprezzo del pericolo a mangiare al ristorante indiano a Milano.
Siamo in nomination per il premio: “Peggiori genitori dell’anno”

Giovedì Sera: le condizioni di salute della Bassa non migliorano. La febbre si aggira sui 38, si aggiunge la tosse e malmostosità del soggetto. Quella Alta decide di andare lo stesso a fare un aperitivo e io resto solo a casa con la Bassa a occuparmi delle operazioni di nutrimento.
In quella arrivano i miei che, dopo aver profuso attenzioni alla bimba malata, si accorgono che manca qualcosa:
“Hai eliminato qualche mobile dalla sala?”
“No, non c’è la Alta”
“Ah, è al lavoro?”
“No, a un aperitivo”
-50 punti e nomination per il premio: “Peggior nuora dell’anno”. (e per la cronaca, mia mamma sbriga anche tutte le pratiche di nutrimento del soggetto)

Venerdì: Quella Alta sta a casa per accudire la bambina e portarla dalla pediatra. Responso: bronchitaccia e possibile antibiotico da prendere se non migliora entro lunedì o se sale la febbre a 39.
Pressing telefonico da parte dei miei genitori e dei suoceri per assunzione antibiotico IMMEDIATAMENTE e anche senza il presentarsi delle due suddette condizioni.
Dopo aver seguito un corso accelerato di chimica on-line, interrotto dalle numerose chiamate dei nonni ("gliel'avete dato l'antibiotico?"), riesco a preparare la pozione per l’antibiotico, il primo mai assunto nei 20 mesi in cui la coinquilina Bassa vive con noi (Nota: l’antibiotico per i Bassi deve essere preparato solo da scienziati con dottorato in chimica. Non è già pronto, ma si presenta sotto forma di polvere a cui bisogna aggiungere un tot di acqua e aspettare il chiaro di luna. E poi aggiungerne un altro po’ insieme ad altri ingredienti come polvere accumulata sulle mensole, cacca di mosca, tela di ragno. Inoltre è dotato di un cucchiaio-misurino da 5 ml, ma la dose da somministrare era da 3.5. Peggio di un quiz della settimana enigmistica. La beffa è che sulle istruzioni c'è scritto: "Usare l'apposita siringa dosatrice" che però non c'è).
La poca maestria nell'approccio dell'intruglio mi fa sperare di vincere il titolo "Peggior padre preparatore di antibiotici dell'anno"

Sabato: La salute della Bassa va ancora maluccio. Nel pomeriggio si addormenta e quella Alta decide di approfittarne per uscire ad acquistare una borsa. Io resto a casa ad accudire la bimba.
Arriva mia sorella a visitare la sua nipotina. La Bassa si sveglia e si esibisce in una scenataccia che resterà nella storia, urlando disperatamente: “Mammaaaa! Mammmaaaa! Dov’è mia mammaaaaa?”
La risposta: “A comprare una borsa” le fa vincere anche la nomination “Peggiore cognata dell’anno”.

Domenica: Quella Bassa sta meglio ma si è trasformata in un essere capriccioso e insopportabile. Ma questo merita un approfondimento a parte!

venerdì 9 aprile 2010

L'indiano/2

Appena entriamo al ristorante quella Alta è agitata per due motivi:
1) lo stato di salute della Bassa
2) ha mangiato poco a pranzo "per lasciare spazio al cibo indiano" e ora è nella sua tipica crisi ipoglicemica pre-pasto che ha come sintomi nervosismo, intolleranza e inflessione acida nella voce riconoscibile dal suono "gnnnn"
3) (avevo detto due?) Di fronte all'amletico dilemma "menù degustazione vegetariano" o "menù degustazione carne speciale" ha deciso che io ne avrei preso uno, lei l'altro, e poi si sarebbe fatto a metà. Ma poi si è pentita perchè sa che fare a metà con me non è mai una buona idea in quanto mangio più di lei e più in fretta di lei.

Finalmente arriva il cibo, siamo sommersi da tonnellate di pane naan, pollo tandoori, gamberetti al curry, riso bianco, riso bianco speziato, lenticchie, piovono litri di birra indiana... quella Alta placa la fame e dalla Base giungono notizie confortanti sullo stato di salute basso (che comunque aveva 37.5 di febbre e, come dice il mio saggio collega: nella scala dei bambini fino ai 38 non si considera neanche febbre).

Tra i partecipanti al mondano evento c'è anche il mio ex pseudo capo che è andato in pensione a dicembre, quello con l'animo da cabarettista, . Quello che è più impegnato ora di quando lavorava, che segue corsi di tai chi e di chitarra, che va alle terme, alle mostre e al cinema, e che ha uno stuolo di donne ai suoi piedi e che dopo pranzo, caschi il mondo, si fa la penichella. Quello che, tanti anni fa, diede ben 10mila lire a una zingara perchè l'aveva apostrofato dicendo in tono sincero: "Cavolo, ma sei uguale a Marlon Prando". ("Se li era meritati tutti!")

Appena lo vedo, fuori dal ristorante, non posso non notare quanto è in forma. Sfoggia il capello lungo bianco neve, il pizzetto coordinato e la sciarpina d'ordinanza.
"Cavolo, sembri ancora più giovane dell'altra volta"
"Grazie. Però adesso entriamo che ho il raffreddore..."

In Cina hanno molto riso (anche in India, per la verità...).

giovedì 8 aprile 2010

L'indiano/1

Estate 2008.
Tutti i venerdì sera quella Alta, che era incinta e con l'olfatto amplificato, mi annusava come fa un cane con l'osso.
"Ma cos'è quest'odore che ha la tua pelle? E' strano..."
Le pause pranzo del venerdì pomeriggio trascorse al ristorante indiano vicino al lavoro avevano l'effetto di farmi trasudare curry per i tre giorni successivi.
"Non puoi portarmi a casa una schiscetta di pollo tandoori?" supplicava la Alta.
"Ma no non fanno take away... poi ci sono 30 gradi, ora che arrivo a casa il pollo tandoori è volato in India..."

Marzo 2010.
In uno slancio di generosità decido finalmente di portare quella Alta a mangiare al ristorante indiano vicino al mio lavoro. Estendo l'invito ai miei colleghi che accettano a tre condizioni:
1) Che se ne parli nel blog (e per chi ha opposto motivi di privacy rispondo con una democratica pernacchia PRRRRRRRR)
2) Che non fosse applicato il mio vecchio "trucco della macchinetta del caffè" (che consiste nell'invitare i colleghi alla macchinetta per bere un caffè e poi, una volta lì, accorgersi di avere la chiavetta senza soldi e di non avere moneta e di farselo offrire.
3) Che la Bassa venisse con noi (condizione non accettata perchè sennò avremmo trascorso tutta la sera a rincorrerla)
4) (avevo detto tre?) Che la serata si svolgesse il mercoledì sera, unico giorno della settimana in cui tutti i miei impegnatissimi colleghi e rispettive consorti erano liberi.

Il mercoledì concordato nevica. L'impraticabilità delle strade milanesi ci spinge prudentemente a rinviare.
La settimana successiva uno dei miei colleghi viene colpito dal temibile virus intestinale, detto anche il virus del cagotto, e si dichiara inabile a partecipare alla cena. Si rimanda alla settimana successiva.
La settimana successiva quella Alta ha un impegno di lavoro. Rimandato.
La settimana successiva un mio collega millanta una festa di laurea.
La settimana successiva un altro mio collega non viene perchè la casa è stata invasa dalle cavallette.
La settimana successiva lo stato della borsa di Hong Kong fa stare in pensiero un altro mio collega che non se la sente di partecipare.
Insomma, passano dei mesi e alla fine decido di far valere la mia proverbiale autorità lavorativa. Sono inflessibile e pongo a tutto il cucuzzaro un aut aut: o questa volta o mai più.
Il giorno precedente all'evento a quella Bassa viene la febbre.
Da bravi genitori degeneri, decidiamo di andare ugualmente.

mercoledì 7 aprile 2010

Destinazione: vacanze!

Ci siamo. è ora di pensare alle vacanze estive, mi dice quella Alta che deve prenotare a tutti i costi.
Dove andiamo? Pare che non mi stia preoccupando abbastanza della questione, che non mi stia informando e che non la stia prendendo seriamente.
Invece non è così. Visto che vogliamo portare la bimba nel luogo migliore per lei, ho deciso che la cosa migliore è far scegliere direttamente all'interessata.
Una scelta coraggiosa che può avere degli effetti collaterali imprevisti. La Bassa non ha avuto dubbi e ha scelto questo: un b&b a forma di cane da qualche parte negli Stati Uniti (per maggiori informazioni o prenotazioni, cliccare qui. E questo è anche il meno. Vi farei notare dove è posizionata l'entrata!

martedì 6 aprile 2010

Chi è Daniela?

L'anno scorso, a Pasqua, la Bassa ha aperto il suo primo uovo di cioccolato e all'interno ha trovato la sua prima sorpresa: un portachiavi a forma di prosciutto crudo (!).

Quest'anno il premio "Miglior sorpresa dell'uovo di Pasqua" è stato vinto ex equo da tre dei miei quattro nipoti, che hanno trovato nell'uovo che abbiamo loro regalato (tutti uguali e con carta rigorosamente azzurra) un orsetto di peluche che indossava una maglietta su cui compariva la scritta "Daniela".

La Pasqua, comunque, è ufficialmente la festa preferita della Bassa, che proprio l'anno scorso conosceva per la prima volta il cioccolato e se ne innamorava. Caratteristice che, peraltro, dev'essere genetica, visto che io sono un appassionato consumatore di cioccolato.
Durante quest'anno il suo amore per il cioccolato è cresciuto a dismisura, alimentato dalle barrette kinder che al supermercato riconosce a mille chilometri di distanza (anche perchè le posizionano sempre ad altezza bassi... diabbbolici!); e ha raggiunto l'apice quando, a Natale, hanno aperto lo spaccio della Lindt (e mica pizza e fichi) a due passi dalla casa dei nonni. I miei suoceri ormai sono di casa, hanno ricevuto la golden card e hanno acceso un nuovo mutuo.

Da settimane la Bassa puntava l'uovo in alto sulla mensola, fiutando probabilmente l'odore del cioccolato. Giunta finalmente la Pasqua ha potuto aprirlo. Scartato l'involucro, si è impossessata dell'uovo con tutte e due le mani e ha iniziato a mangiarlo senza mollarlo a nessuno se non dietro pianti e capricci ("E' mioooooo!!!"). La stessa scena si è ripetuta con tutte le uova che ha aperto durante la giornata, mentre della sorpresa non gliene poteva fregà di meno (forse era traumatizzata del prosciutto crudo dell'anno scorso).

Tuttavia, visto che non sembra giusto ridurre la Pasqua a un uovo di cioccolato, abbiamo lavorato per togliere la patina di consumismo che avvolge questa festa. Dunque abbiamo acquistato una Bibbia per Bassi e abbiamo cercato di spiegarle che si festeggia perchè Cristo è risorto. Devo dire però che le uova di cioccolato hanno avuto ben altro impatto.

venerdì 2 aprile 2010

Necessità primarie

Quando guardi casa tua e senti che manca qualcosa,
quando capisci che il tavolo è diventato troppo piccolo,
quando prendi le misure delle pareti compulsivamente,
quando anche la domenica pomeriggio non sembra poi così male,
quando ormai conosci tutti i nomi dei mobili di casa tua e anche di quelli di casa dei tuoi amici,
quando inizi a comprare gli ovetti Kinder pur di avere dei pezzi da assemblare,
quando chiedi a tua moglie di cucinarti le polpette, anche se sai che le altre hanno un sapore diverso,
quando inizi a scrivere liste con parole in una lingua sconosciuta e cerchi su internet il numero di scaffale dove trovarle così saprai già dove andare,

In quel momento, in qualsiasi parte del mondo si trovi, un uomo lo sa con certezza:
è arrivato il momento di andare all'Ikea.

giovedì 1 aprile 2010

I dissociati

"Basta! Da domani si cambia registro! manca poco all'estate e urge un programma d'urto per tornare in forma. Poche regole, ma semplici: niente dolci, alcolici, fritti e insaccati, più frutta e verdura, ma soprattutto dobbiamo fare la dieta dissociata. Ovvero carboidrati e proteine non si devono MAI incontrare nello stesso pasto, saranno come il giorno e la notte, come l'aglio e i vampiri, come la lecciso e albano, come quello Basso e i giudici..."
"ok, hai reso l'idea"
Fiaccato dalla primavera e dal lavoro eccessivo, accolgo di buon grado questa decisione perentoria della Alta. Che quando decide una cosa, è quella.

1° giorno, cena: Pasta con panna e salmone.
"Ma scusa e la dieta dissociata!?!"
"...gnnnn (inconfondibile flessione acida nella voce)... non sono riuscita a fare la spesa, come pretendi che possa far tutto io in questa casa, io lavo,io cucino, io blablabla"

2° giorno, cena: pollo e patatine.
"ehm, non vorrei fare il pesante... ma quella storia delle proteine e i carboidrati, il sole e la luna?!?!"
"....gnnnnn.... e che caspita! se vado a fare la spesa come pretendi che possa anche cucinare? questa è l'unica cosa che ho trovato già pronta!"

3° giorno, cena: pizza.
"..."
"Non dire niente, eh! Non dire niente. Oggi è mercoledì, non si inizia una dieta di mercoledì"

Ora arriva Pasqua con il suo carico di uova al cioccolato... di dieta se ne riparla lunedì. Ma non questo che è festa. Il prossimo.
"Però davvero stavolta, eh?"