giovedì 19 aprile 2012

La Società Celeste

Io non volevo, ma non c'erano molte alternative.
Insomma quella Bassa ha iniziato la scuola materna lo scorso settembre e l'abbiamo mandato dalle suore.
Ah, le suore.
Che poi di suore vere ne sono rimaste solo due, la direttrice e una un po' anziano, non fanno le insegnanti, ma bastano e avanzano.
E insomma, le stanno un po' facendo il lavaggio del cerv... ehm, insegnando i principi della religione.
Tipo che ha imparato tutte le preghiere, tipo che sotto Natale giocavamo all'Annunciazione ("Allora, io sono l'angelo e tu Maria, e ti dico "Avrai un figlio e lo chiamerai Gesù" "Ah" "Ma non è tutto!!!!" " Che altro c'è!?!?!" "Anche tua cugina Elisabetta avrà un bambino e lo chiamerà... Alga"). E ogni tanto se ne esce con frasi lievemente inquietanti tipo "Lo sai che Gesù vede nei nostri cuori?" o con quesiti teologici impegnativi ("Ma il corpo di Dio è la stessa cosa del corpo di Gesù?" e "Ma quando Gesù è morto... la sua mamma era lì che piangeva, e il suo papà, Giuseppe, dov'era?" Ehm... al bar? scappato all'estero con la badante?).
Di solito il suo fervore religioso si interrompe appena mette piede in chiesa e scopre di dover restare in silenzio per tutta la durata della Messa. Un principio che per lei non può essere accettato, nemmeno per fini più alti. "Vedi, Bassa, in chiesa si sta in silenzio, sono tutti zitti". "E allora perchè quello lì parla?" "Amore, "quello lì" è il prete" "Anch'io voglio fare il prete, allora".
Diciamo insomma che interiorizza solo quello che le piace e le fa comodo.
E la cosa più bella sono le "sue" preghiere: "padre nostro, sia santificato il MIO nome" e soprattutto "Angelo di Dio che sei il mio custode, illumina custodisci e proteggi me che ti fui affidato dalla SOCIETA' celeste, Amen".
La Società Celeste, evidentemente, si occupa di affidi di minori.

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