venerdì 26 febbraio 2010

Piccole bulle crescono

Dopo aver saputo che quella Bassa è stata spinta da due bambini in ludoteca (se l'hai perso, puoi leggere qui il resoconto del fattaccio), mia sorella, la zia P., si è molto preoccupata.
Dopo aver visto sul faccino della sua unica nipote femmina i segni dell'incontro con il figlio dei nostri amici e le sue unghie, la zia P. non ce l'ha più fatta.
E' diventata stranamente ansiosa (lei, di solito così pacata e tranquilla) e si è molto arrabbiata, perchè dice che "quella Bassa deve imparare fin da adesso a farsi rispettare in questo mondo maschilista".
La zia P. ha preso la sua nipote Bassa da parte dicendo "Non vi preoccupate ci penso io".
Nessuno sa cosa le abbia detto. Fatto sta che l'altro giorno in ludoteca la Bassa ha spinto un bambino. Non uno di quelli che l'aveva spinta, ma un altro timidino, gracilino e "pure un po' tonto" (suocera dixit).
Il giorno successivo, forte del suo successo, ha iniziato a picchiare a destra e a manca tutti i bambini indistintamente: maschi, femmine, più piccoli e più grandi
Prima di andare via dalla ludoteca, tutti i bambini si siedono su delle panche, con l'insegnante davanti che canta le canzoncine. Tutti i bambini tranne quella Bassa che di solito è in piedi e balla come una velina. Ieri alternava questi momenti di danza ad altri in cui posava lo sguardo su un bambino, si avvicinava, gli tirava i capelli e lo graffiava in faccia (tranne con uno, che prima ha carezzato sui capelli e poi ha baciato in bocca).
La Bassa è passata da un estremo all'altro: prima le prendeva, poi è diventata una bambina picchiatrice. Anche il suo papà ha una certa propensione per gli estremi. Si tratta di farle trovare una giusta via di mezzo.

Nota biografica: La zia P. è cintura nera di judo. I miei volevano che facesse danza classica perchè era "tanto carina". Lei ha preferito il tatami al tutù, innescando una serie di eventi. Mio papà, inizialmente scettico, ha conosciuto e apprezzato quest'arte marziale, tanto da far parte dell'associazione e organizzare dei tornei internazionali. Anche mio fratello è cintura nera, io invece mi sono fermato alla marrone perchè da sempre ho una certa propensione per le cose incomplete.
Ora mio papà sta riprovando a crescere dei campioni di judo con i miei quattro nipoti, tutti maschi, con risultati alterni. E ha già pronto il kimono per quella Bassa, perchè "visto che è femmina deve imparare a difendersi". La verità è che è il resto del mondo che dovrà imparare a difendersi da lei, se continua così.

giovedì 25 febbraio 2010

XVII

Dev'essere un retaggio dell'antica tradizione contadina da cui discende la mia famiglia dalla parte materna.
Dev'essere un ancestrale bisogno di credere in qualcosa, qualsiasi cosa.
Dev'essere che il latinista che dorme placidamente in me sa che, anagrammando i numeri romani, compare la parola VIXI, cioè ho vissuto.

Il fatto è che da due giorni nella home page del mio blog c'era una finestra in cui si diceva che le persone che si prendono la briga di leggere costantemente i miei deliri mentali erano esattamente diciassette (tra l'altro tutte donne. Mai avuto così tante fans dichiarate tutte insieme: una bella iniezione per la mia autostima!).
E a me il 17 è un numero che fa un brutto effetto.
Perchè sì, io, essere evoluto del XXI secolo, che lavoro con i computer, che credo nella scienza e sono contrario alla religione come arma per manipolare le masse, sono SUPERTIZIOSO. Ma non di tutto eh, però questo diciassette non lo potevo proprio vedere.
Ora che sono diventate diciotto posso riprendere a respirare, a dormire di notte e a uscire di casa. Il diciassette è solo un ricordo.

mercoledì 24 febbraio 2010

Cappuccetto Rotto

"C'era una volta una bambina con il cappuccetto rotto che tutti chiamavano, con un grande sforzo di fantasia, Cappuccetto Rotto.
Un giorno la mamma dice: "Cappuccetto, fammi un piacere. Visto che tua nonna si ostina ad abitare da sola nel bosco e non vuole andare in casa di riposo e neanche la badante, portale questo cestino con il pane, le focaccine e la birra".
"Uffi, mamma. Ma perchè non fa la spesa on-line?"
"Porta pazienza Cappuccetto, che la nonna è anziana. Ora vai, nel tragitto fai tutto quello che vuoi, ma non parlare con il lupo"
La bimba va nel bosco e cammina cammina. Nel bosco ci sono un sacco di animali di difficile identificazione: un procione che forse è un tasso, una donnola che probabilmente è un ghiro.
E c'è anche il lupo, che vede Cappuccetto e pensa "Quasi quasi mi pappo la bambina e mi bevo la birra".
Poi cambia idea e decide di parlarle: "Ciao bella bambina. Cosa fai tutta sola nel bosco?"
Cappuccetto, visto che, da che mondo è mondo, quando dici a un bambino di non fare una cosa, loro la fanno, risponde garrula: "Vado dalla mia nonna che è sola e malata"
"Mmmh bene, così prendo due piccioni con una fava" pensa il lupo che è molto furbo.
"Allora prendi quel sentiero che fai prima, ma non ti fermare a raccogliere i fiori" aggiunge il lupo, che ha un master in psicologia infantile e sa che in questo modo Cappuccetto si fermerà sicuramente.
Allora lui prende la scorciatoia e arriva a casa della nonna, e la trova a letto mentre legge l'ultimo numero di "Io e il mio Yacht". E senza troppi complimenti se la mangia.
Poi finalmente arriva Cappuccetto, vede il lupo vestito da nonna ma non lo riconosce perchè è un po' stordita e fa delle domande molto sensate.
"Nonna, ma che orecchie grandi cha hai".
"Non ci sentivo bene, non mi andava di mettere l'Amplifon e ho deciso di farmele più grandi, bambina mia"
"Nonna, ma che naso grande che hai"
"Attenta a come parli che magari ti viene pure a te così, bambina mia"
"Nonna, che bocca grande che hai"
"Ho deciso di fare delle iniezioni di botulino alle labbra, bambina mia"
"Nonna, ma che..."
"A Cappuccè'... e che palle! Mo' te magno così stai zitta"
E se la mangia.

A questo punto, la storia che raccontiamo OGNI SERA da mesi alla nostra coinquilina Bassa ha un finale diverso in base alla voce narrante.

VERSIONE MIA: Allora, Bassa, a questo punto la storia diventa surreale. Perchè arriva un cacciatore che, vedendo il lupo che dorme con la pancia piena, capisce quello che è successo, taglia la pancia del lupo e fa uscire la nonna e cappuccetto sane e salve. E questo in realtà non è possibile, perchè il lupo avrebbe dovuto quantomeno masticarle. Addirittura il cacciatore poi ricuce il lupo e questo torna sano come prima. E no, Bassa, questo non è possibile.

VERSIONE DELLA ALTA. Allora, Bassa, a questo punto la storia diventa surreale. Perchè è impossibile che arrivi un cacciatore uomo che, vedendo il lupo che dorme, intuisca che si è appena mangiato la nonna e la nipotina. Ed è proprio fantascienza che tutto da solo trovi una soluzione al problema.

martedì 23 febbraio 2010

Saranno formosi

Sera, a cena.
Quella Bassa è sul seggiolone che mangia di gusto fragole, prosciutto cotto e formaggio (si chiamano "sperimentazioni culinarie"). Nel frattempo (siccome è donna e quindi può fare più cose contemporaneamente, già da piccola) balla agitandsi convulsamente sulle note di "Fra Martino Campanaro" da me cantata, hit da lei esplicitamente richiesta a forza di urlare "Din Don Dan".
E ho un flash.
La vedo tra 15 anni partecipare ad Amici di Maria De Filippi. La vedo ballare, ma ha un culone gigantesco (una volta ho girato su Amici e c'era effettivamente una ballerina con un fisico così!). Vedo gli insegnanti discutere del suo futuro:
"Non può fare la ballerina, con quel culone che si ritrova" dice l'insegnante cattiva.
"Non è vero, può fare quello che vuole. Non è giusto limitarla solo per via del fisico" ribatte Platinette.

"Magari si presenta ad Amici come cantante" dice quella Alta, che è così stonata che quando canta sentiamo battare con la scopa dall’appartamento sotto (anche se vuoto).

In fondo dopo aver visto e purtroppo sentito gli improbabili cantanti di Sanremo è possibile di tutto. Questa edizione mi sembra la perfetta creatura di un’Italia che più che in decadenza, è in caduta libera!

domenica 21 febbraio 2010

La vigilessa e il farmacista

"Alto, devo dirti una cosa"
"Mmmh"
Per queste confessioni sceglie sempre la mattina a letto, quando non sono ancora completamente sveglio e lucido.
"Hai presente quando scrivevi delle tre cose che non vorresti mai che tuo figlio facesse..."
"Mmmh". Ricordo perfettamente ma non posso articolare frasi lunghe appena sveglio. Dunque erano attraversare l'autostrada, fare il bagno coi piranha, e usare la lingua come mocho per pulire i pavimenti dei centri commerciali.
"Ecco, ce ne sarebbe una quarta da aggiungere, che diciamo potrebbe essere capitata a tua figlia, giusto prima che tu ci raggiungessi al centro commerciale"
"e quale sarebbe?"
Inizio a preoccuparmi ma ho gli occhi socchiusi.
"Dunque, prima ero andata in giro per il centro a fare un giro con la Bassa e mi ero fermata a vedere le vetrine di quel negozio di scarpe"
"mmh"
"beh tutte le scarpe erano scontatissime, eh, roba che non ci si crede"
"mmh"
"Ecco, la Bassa non era proprio d'accordo nello star lì a guardare la vetrina e se ne voleva andare, quando è arrivata una vigilessa bionda, carina, che si è offerta di tenermi la bambina mentre io guardavo la vetrina"
Apro un occhio: "E tu non avrai dato mia figlia in gestione alla prima che passava, vero?"
"Beh, ho pensato: almeno se è qui non mi fa la multa perchè non ho pagato il parcheggio. E aveva la divisa, con il cappello e tutto, e tanto ci mettevo un secondo a guardare le scarpe".
"Sì ma metti che era una pazza che si travestiva per rubare i figli degli altri!"
"Uff, come la fai tragica. Vabbè, comunque non è questo. é che ha preso in braccio la Bassa... e ha detto: "uh bimba mi sa che stai scomoda qui, sei seduta proprio sopra il cinturone con la pistola"
Ho sentito il sangue congelarsi nelle vene. A quel punto gli occhi erano spalancati e non avevo più sonno. Neanche un po'.
"Cioè, spiegami, mia figlia era seduta sopra una pistola?"
"ecco sì qualcosa del genere"
"Ma a quel punto tu hai mollato la vetrina e ti sei ripresa la bimba, vero?"
"Beh sì..."
"Subito?"
"Ma sai, le scarpe erano proprio scontatissime..."
"Cioè tu l'hai lasciato in braccio alla vigilessa bionda pazza armata ladra-di-bambini per guardare le scarpe"
"Beh, sempre meglio del farmacista"
"Cosa c'entra il farmacista?"
"Niente, ma sono andata ieri e mi ha detto: "Io potrei trasformarti in coniglio se volessi. Ma non voglio"".
"E tu cosa hai fatto?"
"ho preso le mie cose, ho guadagnato l'uscita e gli ho detto che sarà per la prossima volta"

Ma qui son tutti matti. Sarà colpa dell'umidità che fa andare in tilt le connessioni al cervello?

venerdì 19 febbraio 2010

Anticorpi

Nella hit parade delle cose che non vorresti che faccia un figlio svettano sicuramente:
1) attraversare un'autostrada
2) nuotare in una vasca piena di piranha
3) leccare il pavimento di un centro commerciale

Bene è accidentalmente capitato che la Bassa facesse una di queste cose. Indovinate quale ;)?
Ero appena tornata dal lavoro e ho incontrato le mie due coinquiline, quella Alta e quella Bassa, al supermercato vicino casa.
succede che quella Bassa si mette a gattonare (ha ripreso a farlo forse perchè imita le gatte di mia suocera). poi si è sdraiata con la pancia in giù. e ha leccato il pavimento.
Un moto di orrore mi ha pervaso. Io e la Alta ci siamo guardati rabbrividendo, e sì che di solito siamo abbastanza sportivi, ma il pavimento di un centro commerciale è davvero troppo.
Agisco con prontezza: prendo in braccio quella Bassa e le pulisco con la mano la lingua per limitare i danni.
Poi mi ricordo: vengo dalla metropolitana milanese e da un bus pubblico. Se c'era qualche possibilità che non avesse preso il colera leccando il pavimento, si è sicuramente infranta.
Però tra tutti è l'unica che, senza parlar forte e facendo i debiti scongiuri, ha resistito al terribile virus gastrointestinatale... essere sopravvissuta al pavimento del centro commerciale e alla metropolitana di milano deve averla riempita di anticorpi!

giovedì 18 febbraio 2010

Il Condominio dei Pazzi

Il condominio dove abito è un interessante collage di bizzarri personaggi.

Al primo piano ci stanno la psicopatica e la famiglia perfetta. La psicopatica vive sola ed è ossessionata dal condominio e dall'amministratore. Quando la incontro mi ferma per parlarmi di qualche importantissimo problema. E mi tiene ore e ore. Ogni volta che vede la Bassa, da quando è nata un anno e mezzo fa, dice sempre la stessa frase: "Com'è bella. Sembra una bambola. Ma godetevela finchè è piccola, perchè poi cresce ed è finita". Lei ha una figlia che però non vive con lei. Credo che si sia separata dal marito e pure la figlia abbia scelto di starle lontano. Posso capirla.

Dall'altra parte c'è la Famiglia Perfetta. Abita in un tre microlocali come il nostro, solo che loro non sono due e mezzo come noi, ma quattro. Come facciamo a starci è un mistero. Come facciamo a starci con la casa in stra-mega ordine è un atto di fede. Noi lo sappiamo per certo perchè un giorno a caso abbiamo suonato a sorpresa. Era pomeriggio e ci ha aperto il marito perfetto in giacca e cravatta, anzichè in una tuta sporca e lisa. La casa era ordinatissima, niente fuori posto. Sembrava anche molto più grande della nostra, ma i metri quadrati sono uguali. La moglie perfetta è un po' tonda ma con la faccia simpatica e contenta. Lavora come cassiera al supermercato ed innaffia i fiori del balcone. Noi abbiamo l'impianto di irrigazione e le piante ci muoiono lo stesso. Hanno due figli, uno di 19 anni che fuma fuori dalla finestra del bagno (e noi lo sentiamo perchè viene su l'odore) e una ragazzina di 12 anni che va alle prime feste con gli amici. Le feste delle medie. Meglio che non pensi a quando ci andrà quella Bassa perchè mi sale già l'ansia...

Al secondo piano sotto di noi non c'è nessuno, o se c'era qualcuno ha lasciato la casa dopo aver sentito il casino che fa quella Bassa. Dall'altra parte c'è una coppia di anziani inglesi con un cane. Anche loro sono inquilini, ma quelli prima erano molto meglio: una famiglia di sudamericani colorata, divertente e numerosa (ma quanti erano? tantissimi). Avevano una figlia davvero, diciamo, dotata, di cui ricordo solo due grandi cose. Che non vi dico. Stendevano sempre le cose sulla ringhiera del balcone e questo non piaceva agli altri inquilini, che si lamentavano per il decoro del palazzo. Facevano anche dei festoni la sera a cui avrei tanto voluto andare. Ora non ci sono più e li rimpiango tanto.

Al terzo piano ci siamo noi. Il nostro dirimpettaio va e viene. La nostra teoria è che il ragazzo che è il proprietario si dovesse sposare con una tizia che sembrava sua mamma. Poi devono essersi lasciati e la casa è rimasta lì sospesa. Dopo lui deve essersi ripreso e ogni tanto viene lì, ma solo per la notte e quasi sempre con una fanciulla diversa (me lo dice la Alta che guarda dallo spioncino quando sente l'ascensore: "Magari era un ladro" mente)

Al quarto piano invece ci sono due bi-locali. In uno ci sta un signore anziano sovrappeso che vive solo ma saltuarialmente accudisce il cane bassotto della nuora, che abita nel palazzo di fianco. Nell'altro ci sta una coppia della nostra età. Lui l'ho ribattezzato "testa grossa", perchè ha le stesse proporzioni del corpo che aveva la Bassa quando è nata. Lei non è italiana, forse è sudamericana, e d'estate se ne va in giro con micro gonne e micro magliette. Lui fa l'oculista. Una volta l'ho incontrato in treno e mi ha tenuto un pippone sulle frustrazioni che derivano dal suo status di affittuario, cosa che gli conferisce nulli poteri con l'amministratore.

Nell'attico risiede il Pivius, che è un personaggio mitologico perchè rappresenta un po' quello che tutti vorremmo essere, ma anche quello non vorremmo diventare.
Il Pivius è un rampante quarantenne abbronzato e dal capello lungo. è sempre ben vestito e ha una macchina diversa per ogni giorno della settimana: il SUV, il fuoristrada, la berlina, la station wagon, la sportiva. Non so come faccia. Forse se le scambia con i suoi amici e parenti. Il Pivius abita in un appartamento di due piani che è grande quattro volte il nostro e spende solo per il riscaldamento quanto noi in un anno di mutuo. Però poi le spese condominiali non le paga utilizzando dei barbatrucchi. Ci riesce perchè ha così tanti millesimi che in assemblea condominiale si fa sempre quello che si decide lui. Ho smesso di andarci perchè era frustrante. Ha l'ascensore che gli arriva in casa e tutto il terrazzo che corre accanto all'appartamento. Però questo non permette ai suoi figli di fare quello che più vorrebbero: giocare a calcio, perchè se cade il pallone dal quinto piano è davvero un casino. Così giocano nel garage, buio, puzzolente e pure pericoloso. Il Pivius ha una moglie, la Pivia, che è una gran bella donna, anche se con quell'aria un po' finta e plastificata che hanno le donne ricche. Veste sempre elegante e firmata e quando piove mette i tacchi di gomma. La Pivia, mi assicura la Alta che forse è un po' gelosa, ha anche le tette rifatte e la faccia piena di botulino. Hanno due figli: il Pierpivius grande che avrà 6/7 anni e il Pierpivius piccolo che va all'asilo. Per ora sembrano dei bambini normali, ma sotto sotto devono averlo intuito che si trovano un metro sopra tutti. Nel palazzo come nella vita.

AGGIORNAMENTO

Ho sconfitto con armi proprie e improprie il terribile virus e sono ritornato nella mia postazione. Ho sventato il colpo di stato al blog da parte di quella Alta annientandola con lo stesso virus e resto saldamente in possesso delle password.
Ora che la situazione è tornata alla normalità, tutto può proseguire.

mercoledì 17 febbraio 2010

VIRUS

Comunicazione di servizio:
Oggi l'autore di questo blog si trova nel suo letto di dolore colpito (e affondato) dal terribile virus gastrointestinale (e, trattandosi di un uomo, sta più male di qualsiasi altra donna che l'abbia avuto o l'avrà).
Le condizioni del soggetto ora sembrano essere stabilizzate, ma non sono ancora tornate a livello ottimale. Si registra anche un anomalo aumento della temperatura corporea, che all'ultima rilevazione risultava essere di 36.5 gradi (e, per chi avesse qualcosa da eccepire, "valgono almeno come un 38 visto che di solito la mia temperatura è di 34, come i serpenti").

Firmato: la Alta (che oggi dovrà restare in ufficio il più possibile per IMPROROGABILI e INDEROGABILI impegni di lavoro)

lunedì 15 febbraio 2010

Il grande freddo / week end parte seconda

Anzichè rientrare alla base, il week-end last minute prevedeva di trascorrere la notte nella casa di vacanze gentilmente concessa dallo zio Pier (anche detto il cinquantenne felice).
Una scelta che peraltro rispecchia a pieno i miei propositi di risparmio e morigeratezza ispirati dallo stato del nostro conto corrente.
Lo zio cinquantenne felice ci aveva CALDAMENTE raccomandato di passare nella casa PRIMA di andare a Venezia, per accendere il riscaldamento che è impostato nella funzione antigelo, visto che in questa stagione non ci va nessuno, di modo che la sera ci fosse un bel calduccio.
INVECE ci siamo alzati tardi e per evitare di arrivare a venezia quando era già iniziata la quaresima, abbiamo saltato la fase uno.
Dunque la sera, dopo i bagordi veneziani, siamo finalmente arrivati alla casa (siamo riusciti a perderci prima nelle calli veneziane, poi nella ricerca della suddetta magione che non avevamo mai visto e la cui strada non compariva nel navigatore). Bene, c'erano 5 gradi cinque. Brrrrr.
C'è stato un attimo di panico in quanto c'erano due rubinetti: uno apriva l'acqua, l'altro chiudeva la caldaia. La Alta sosteneva che lo Zio non avesse specificato quale, dunque siamo andati a tentativi. Sembrava una di quelle scene da film in cui il protagonista deve scegliere quale dei due fili tagliare per disattivare la bomba.
Ci è andata bene. (Nota: il giorno successivo, quando stavamo andando via, ho trovato un foglio con una fotografia dei due rubinetti. Su uno c'era scritto: rubinetto acqua, sull'altro rubinetto caldaia. La Alta sostiene di esserselo dimenticato. Bah...)
Abbiamo alzato il termostato a 20 gradi e incrociato le dita. Dopo mezz'ora eravamo ancora fermi a 5.5 e un po' preoccupati.
Io avevo già fatto tutti i miei calcoli ed ero ottimista (anche perchè, come uomo, ho il ruolo sociale di tranquillizzare la compagna, ANCHE quando la situazione sembra disperata). "Il problema è che si scaldi l'acqua delle tubatura. Una volta che vanno in temperatura vedrai, si scalda in un attimo. Torniamo che saremo ALMENO a 12 gradi"
Allora abbiamo deciso di puntare su un diversivo per recuperare le sorti della serata.Siamo andati a un tipico ristorante del litorale adriatico: un ristorante indiano.
Una romantica cenetta in cui tra un pollo tandooori e uno al curry davamo i numeri: "Ora saremo a 8!"
"Secondo me siamo a 9!"
Abbiamo ritardato il più possibile il nostro rientro. Abbiamo preso il menù fisso e consumato con estrema calma ogni portata. Ci siamo intrattenuti amabilmente a chiacchierare con la cameriera siciliana del ristorante indiano, ma alla fine doveva chiudere e ci ha fatto uscire. Abbiamo anche fatto un giro in centro città con i pinguini.
Alla fine siamo rientrati.
Il termostato ha dato il colpo di grazia alle nostre più pessimistiche previsioni: 7.7 gradi.
porca vacca
A quel punto ho pensato che tutto il week end fosse un piano della Alta per farmi morire assiderato dopo l'incidente della rubrica del telefono. é vero che la vendetta è un piatto da consumare freddo, ma qui era proprio congelato.
Abbiamo dormito con 200 coperte e non siamo morti assiderati.
Il giorno dopo con la luce del sole tutto era più bello (ma ancora freddo). C'era anche un supermercato lì di fianco e ci siamo sentiti un po' a casa, tanto che abbiamo anche fatto la tessera fedeltà!
Per la cronaca i 20 gradi impostati sul termostato non sono stati raggiunti. Abbiamo lasciato la casa verso le due e trenta del pomeriggio ed eravamo ancora a 16.
Brrrrr
Il prossimo week end fuori lo facciamo in primavera!

Carnevale a Venezia/parte prima



Per il primo week-end Bassa free della storia abbiamo scelto un classico: Carnevale a Venezia ("Anche perchè a Venezia la Bassa non ci può venire: metti che c'è l'acqua Alta" - ha giustamente osservato il mio collega). Voglia mia di andare: sotto lo zero, visto che ho lavorato un sacco questa settimana e me ne starei stato ben volentieri a casa a oziare. Ma visto che, come in ogni famiglia che si rispetti, il mio potere decisionale non esiste, siamo partiti.
Devo dire che è stato molto bello. Mi sono piaciute:
1) le frittele ripiene di crema
2) gli spritz con l'aperol
3) la felice atmosfera carnevalesca
4) ovviamente, le maschere.
Abbiamo anche assistito alla sfilata per la selezione della maschera più bella. Qui di seguito una mia personale classifica.
1° PREMIO BASSO: CANEEEE



2° PREMIO BASSO: Noè e l'Arca (sponsorizzato dalla Trudi?!)


1° PREMIO "C'ERAVAMO TANTO IMPEGNATI": Le quattro stagioni famigliari


PREMIO ORIGINALITA': La pianta (perchè non è una pianta vera, ma un costume!)


PREMIO "FACCIO UN BEL COSTUME CON POCO": Gli incappucciati dal bicchiere di plastica


PREMIO DELLA CRITICA: Il quadro spagnolo


1° PREMIO COSTUME PIU' BELLO CARNEVALE VENEZIA ED. 2010: Le pantegane (nota personale: e ti pareva che all'edizione in cui vado io vince un costume che raffigura dei ratti...)


(segue...)

venerdì 12 febbraio 2010

La profezia

Lino Banfi era stato profetico a pronunciare in un suo film la frase: "E come tutte le feste italiane, tutto finisce a puttane" (Forse avrebbe dovuto dire escort, ma non faceva rima)! qui l'audio http://www.ilbabbo.org/feste_italiene.wav
Lo so che questo post è un po' "fuori tema", ma non ho resistito.

giovedì 11 febbraio 2010

Meglio una mucca

Ecco, non mi guarda più.
In questo periodo esco la mattina presto prima che si svegli, torno che lei ha già mangiato e sta guardando Pippi sul divano con la sua mamma.
Mi vede e sembra posseduta: "Tu viaaa viaaaa noooooooo" urla fendendo con violenza il braccio.
"Amore di papà, vieni in braccio, dai ti dò un bacino"
"Nooooooo via viaaaaa"
"Ma come?!?! Fino a poco tempo fa quando tornavo a casa mi accoglievi festante e gioiosa, ora non tolleri nemmeno la mia vista?!?!"
"Devi parlarci, starci insieme. Ti vedo poco, è normale che faccia così, è arrabbiata" mi spiega la Alta con pazienza, scandendo bene le parole.
"Va beh, parliamone. Amore che hai fatto oggi?"
"Nonno"
"Sei stata con il nonno! Brava gioia! Adesso ti posso dare un bacino?"
"NOOOOOOOOOO VIAAAAAA"
"Devi avere pazienza, mica si fa un attimo, i rapporti si costruiscono" interviene la Alta.
"Va beh. E che hai fatto con il nonno gioia bella?"
"Cane"
"Ah, avete visto un cane. Bravi. Me lo dai un bacio?"
"NOOOOOOOOOOOO"
"Uff... E dopo il cane?"
"'ucca"
"Una mucca? e dove cavolo l'hai vista una mucca"
"No, è che è andata con il nonno dal macellaio"
"Dunque come mucca intende i pezzi squartati presenti sul banco?"
"No, c'era una riproduzione gigante di una mucca"
"'ucca! Cara, cara" cinguetta felice la Bassa, mimando il gesto delle carezze
"Amore, hai fatto le carezze alla mucca, brava!"
"'acino! smack!" dice la Bassa e dà un bacino.
"Cioè, fammi capire. Tu hai dato un bacio alla prima mucca che incontri per strada e non al tuo papà?!?!"

Sono sempre più depresso e sconfortato. La Alta dice che ci devo giocare per recuperare la sua fiducia, così anche se sono stanco morto giochiamo sul divano.
"Op op cavallino... ma che puzza! Ma che puzza disumana! alta, bisogna cambiare la Bassa"
"Sei sicuro che non sia una super-puzza e basta?"
"Sicuro" dico mentre indosso la maschera antigas.
"guarda che era già successo una volta che pensavamo..."
"no no, syavolta sono sicuro. Non ci sono dubbi"
"va beh, allora cambiala tu perchè il cambio del pannolino è indispensabile per rafforzare il rapporto padre figlia"
"..."
Se devo farlo, lo faccio. Ma cambiare la Bassa ormai è diventata una specialità olimpica. Non sta ferma un secondo, si gira, urla si dimena.
La metto sul fasciatoio, la spoglio, apro il pannolino.
Vuoto.
Noooooooooo!
"Gnnn (inconfondibile inflessione acida nella voce) ecco lo sapevo te l'avevo detto, mò' rivestila"
è troppo, la imploro di farlo lei.
Domani è un altro giorno.

mercoledì 10 febbraio 2010

Ma... sterza?

"Pronto, qui è il concessionario"
"Buongiorno, concessionario. Io ho un macchina Qaqaraqa..."
"Ah ecco ha ricevuto la raccomandata!"
"No, veramente..."
"Guardi non si preoccupi, è normale che si preoccupi, lei non sa quante telefonate stiamo ricevendo ma è colpa della lettera, i toni sono troppo allarmistici... in realtà non è così grave come sembra"
"Io non ho ricevuto la raccomandata, chiamavo per fare il tagliando"
"Ahhhhh il tagliando, certo. No, sa è perchè sono stati mandati via dei richiami in quanto hanno scoperto che su alcune macchine c'era un PICCOLO difetto di fabbricazione, ma ecco non è come sembra nella lettera, non è che si rischia la vita andando in giro con l'auto. Però capisco che chi la riceve si preoccupi e che caspita mi preoccuperei anch'io"
"Ma guardi che la mia non è una Troiota, so che stanno richiamando le Troiota per un problema ai freni, ma la mia è una Qaqaraqa e finora non mi ha mai dato problemi..."
"No, ma c'è un problema allo sterzo anche con alcune Qaqaraqa, pare che si stacchi una vite e il volante non sterza più... ma comunque se lei non ha ricevuto la raccomandata non si deve preoccupare, eh. Mi dice il nome?"
"Papà Alto"
"Ah... sì ecco. Beh anche la sua è da richiamo, dovrebbe ricevere a breve la raccomandata. Il problema è che fino a fine marzo non c'è neanche uno spazio..."
"Cioè anche sulla mia macchina potrebbe improvvisamente staccarsi una vite e potrei restare con il volante in mano?"
"No, cioè sì, ma non è che succede improvvisamente, prima fa un rumoraccio fortissimo che le dà tutto il tempo di fermarsi... e comunque ai nostri clienti non è mai successo".
"Ma lei è SICURA che si può girare tranquilli? perchè la macchina la usa mia moglie e pazienza - tra l'altro abbiamo appena fatto l'assicurazione - però sulla macchina c'è spesso anche la mia BAMBINA, capisce, la mia creatura... se solo c'è il minimo rischio che al mio angioletto succeda qualcosa io devo saperlo"
"Non si preoccupi è tutto a posto. Ci vediamo a fine marzo e... quando riceverà la raccomandata non si spaventi, eh"

Evidentemente la casa produttrice della Qaqaraqa ha investito tutte le sue risorse nel nascondere la magagagna ai media, troppo impegnati a massacrare la Troiota per accorgersene, e devono aver trascurato la diplomazia nella stesura della lettera di richiamo.
Altra considerazione: ma possibile che adesso stiano richiamando tutte le macchine nuove perchè hanno dei difetti gravissimi? Cos'è, una nuova moda?

lunedì 8 febbraio 2010

La settimana del cos'è

Benvenuti nella settimana del cos'è.
Protagonista assoluta è la mia coinquilina Bassa dalla lingua lunga, che parlaparlaparla (sarà che l'uovo-che-fa-parlare-i-bambini ha funzionato davvero?).
Ormai ripete tutto, dice molto di sua iniziativa, è abile anche nel pronunciare le parole difficili (spostati, coccodrillo, eccola) e inizia anche a mettere insieme due parole (due a caso: "cane abbaia") e a contare ("uno, due, cinque").
La sua parola preferita della settimana è "cos'è". Lo chiede di tutto: coooos'è? con un tono cantilenante molto divertente. Cioè divertente una volta, due. Alla fine non si sopporta più. E in più inizia già a fare domande difficili.

"Cooos'è?"
"é una suora"
"Coooos'è?"
"Allora, una suora... è beh ecco..." Come cavolo si spiega una suora a una bimba di un anno e mezzo?

"Cooos'è?"
"Ma dove l'hai preso?"
"Cooos'è?"
"é colpa di quella Alta che lascia tutto in giro"
"Cooooos'è?"
"è un tampax"
"Pacsn. Cooos'è?"
"allora, un tampax... non vuoi andare a giocare con la cucina?!?!"

Lo sapevo. Dovevo comperare quel libro. Quando la Alta era incinta andammo in libreria per scegliere un libro di puericultura. L'unico che mi piaceva (sono contrario a tutti sti manuali che ti infarciscono di informazioni) si chiamava "Il mio papà sa tutto". Non ha voluto che lo comprassi perchè mi accusò di essere in preda a un delirio di onnipotenza. Oggi però sarebbe utile!

Soluzione anti-crisi

Pasta fresca fatta in casa (da mangiare in comunità)
Ravioli con ripieno di carne fatti in casa congelati (ne ho fatti "un po'" perchè in brodo sono buonissimi)
Polpettone congelato (da scongelare e mangiare freddo con l'insalata)
Tre mono porzioni di minestrone con verdura fresca
6 uova (di cui tre fresche di giornata, contrassegnate dalla scritta 7 (febbraio, ndr) sul guscio)
Un vassoio di chiacchiere fatte in casa
Una borsa di kiwi (barattata con la sostituzione di 6 elastici ai pantaloni della proprietaria della pianta di kiwi)
Due bistecche di roast beef (che così buone non le avete mai mangiate)
Un costume di carnevale vintage da cane (creato 20 anni or sono come costume da coniglio per la nipote P., quindi allungato per l'anno successivo e trasformato in costume da cane. Quest'anno opportunamente lavato e riaccorciato per la bis-nipote Bassa)

Abbiamo trovato la soluzione al problema caro-spesa.

Si chiama: visita domenicale alla super-nonna-bis T, arzilla pluriottuagenaria che, per nostra fortuna, questa settimana non aveva nulla da fare "neanche un orlo, una gonna da allargare, niente di niente".
E così, per sconfiggere la noia, si è messa a cucinare cibo da distribuire urbi et orbi, ovviamente dopo averlo congelato e catalogato nel suo gigantesco congelatore.
Chissà se da piccola era stata una bambina iper-attiva. Sicuramente avrebbe potuto fare la manager in una grande azienda.
Intanto gestisce con efficienza la sua casa, l'orto e il pollaio con cinque galline (divise in due pollai: in uno ci sono le tre più giovani, nell'altro le due più vecchie che faticano a mantenere il ritmo di produzione tale da garantire loro la sopravvivenza: la separazione deve essere per loro un ammonimento, se non tornano a produrre abbastanza la fine è inevitabile. La super-nonna ha già dimostrato di non scherzare su certe cose). Il canarino purtroppo non ha passato l'inverno ("Mangiare mangiava, ma aveva già la sua età... fammi pensare, avrà avuto 15 anni"). La super-nonna-bis porta avanti anche un'attività clandestina di lavori sartoriali per amici, parenti, vicini e chiglielochieda, che vanno dal semplice orlo ai lavori più complicati. In più aiuta la coppia di giovani ucraini che hanno preso la casa di fianco in affitto e che hanno appena avuto una bambina. La giovane ucraina lavora come badante e, appena arrivata, aveva visto la vecchietta e si era proposta per aiutare la super-nonna-bis. Ingenua. MAIfidarsi delle apparenze.

venerdì 5 febbraio 2010

Effetto collaterale

Non esiste il delitto perfetto. Ho commesso un imperdonabile errore nel mio diabbolico piano intitolato: "A-Natale-regalo-alla-Alta-un-telefonino-strafigo-touchscreen-supertecnologico-sapendo-che-quasi-sicuramente-non-riuscirà-a-usarlo-così-lo-passa-a-me".
Finora tutto era andato come previsto ed ero riuscito a ottenere diversi benefici. Visto che non riusciva a usarlo, dopo qualche settimana mi aveva supplicato di fare cambio con il mio. Così, dopo aver fatto una figurona con il bel regalo, mi sono ritrovato con un cellulare nuovo.
L'imprevisto è che non ho cancellato i nomi della rubrica salvati sulla memoria del mio ex-telefono e ora lei li vede.
"Ma chi cavolo è questa "Diavoletto"? Perchè tu hai in rubrica una chiamata Diavoletto!?!? Sei sposato e padre di famiglia!"
"Ma no era una conoscente..."
"E questa? Chi è?"
"Era un'amica, solo un'amica, eh, ma non la sento da una vita..."
"E allora cancellala!"
"Ma no, dai, non si sa mai..."
"Cosa vuol dire non si sa mai?!? E io, vediamo io sotto che nome sono... NOME-E-COGNOME! Mi chiami nome e cognome sul cellulare! Io, tua moglie, la madre di tua figlia!"
C'è sempre un dettaglio che sfugge, mannaggia a me...

giovedì 4 febbraio 2010

Basta poco, che c'è vo'?


"Ancora un minuto e confesso tutto".
"Uscirò da qui abbronzato che neanche se andavo un mese al mare"
"Ma date degli occhiali da sole per stare seduti qui?"

La lampada di design vattelapesca (di Castiglioni, pietra miliare del design italiano, vedi foto illustrativa) è uno degli acquisti per la casa di cui vado più fiero. Bella è bella, solo che ci sono dei problemi con l'illuminazione. Trattandosi di una lampada mi rendo conto che il dettaglio potrebbe essere piuttosto rilevante, ma cosa importa la funzionalità, visto che è così bella?!
Prima dell'acquisto non avevo infatti considerato che, date le limitate dimensioni del nostro microsalotto, l'unico posto dove poteva stare è sopra il tavolo. Unico, insignificante problema: la luce impedisce di stare seduti al suddetto tavolo. E se si spegne la luce è buio. Ma mica si può avere tutto dalla vita echecavolo.

Senza sapere nè leggere nè scrivere, ero andato all'OBI (che è il negozio preferito in assoluto da me e credo da buona parte della popolazione maschile, ndr) e avevo acquistato una lampadina a risparmio energetico da 75 watt. Gli sfortunati che si sono seduti al nostro tavolo in quel periodo ci hanno, purtroppo, rimesso le cornee.
Allora ero tornato all'OBI e ne avevo presa una da 25 watt: la situazione era migliorata ma ancora qualche nostro amico seduto al tavolo ha iniziato a confessare tutto, che neanche durante un interrogatorio della Stasi.
A seguito delle ripetute lamentele, mi sono dunque messo a cercare una soluzione. Che esiste: è la lampadina. Ne hanno fatta una apposta per quella lampada, schermata sotto così da non accecare le persone.
E allora che faccio? Vado di nuovo all'Obi ma non la trovo.
Grande sconforto e delusione da parte mia, irritazione degli ospiti ormai quasi ciechi, gelosia da parte della Alta che inizia a sospettare che OBI sia in realtà la copertura di una relazione clandestina (ora devo mostrare uno scontrino di prova tutte le volte che dichiaro di andarci).

Finchè dopo mesi il nostro amico R., peraltro architetto, mi dice: "Certo che questa luce è proprio fastidiosa. Ma perchè non compri la lampadina apposta?"
"Infatti la cerco disperatamente da mesi OVUNQUE ma non la trovo da nessuna parte, neanche all'OBI, la mecca del fai da te".
"La vendono al supermercato sotto casa tua"
"Ma quale, quello dove vado tutti i giorni, di cui conosco tutti i dipendenti e di cui sono azionista quasi di maggioranza? Ne sei sicuro?"
"Eh certo, l'ho vista l'altro giorno"
"Va beh, ma costerà una fucilata..."

Per pudore non dichiaro quanto ho speso in lampadine a risparmio energetico prima di giungere alla definitiva soluzione, costata ben 2.95 euro.

mercoledì 3 febbraio 2010

Bassa-Alti 1-0

Io lo so quando è successo. Non è stato un processo graduale o impercettibile, è stato un momento preciso. E ha trasformato la mia coinquilina Bassa da adorabile bambina con i riccioli biondi, tutta sorrisi e moine, in un essere viziato e urlante, sempre dietro a piangere e fare i capricci.
È stato la sera in cui abbiamo perso la battaglia. Venerdì. Lei era sul lettone per addormentarsi (e non è questa la vittoria, questo è ormai un dato di fatto) ma, vuoi il fatto che non stava bene causa tosse e raffreddore, o vuoi il fatto che avesse un dentino pronto a spuntare, o che la luna era crescente o che fa freddo o che chilosa, insomma era intrattabile. Erano già le 11 e lei voleva scendere dal letto e andare a giocare. NONONO cara mia, è ora di mettere un freno. Non scenderai da questo lettone e questa è la mia ultima parola. A costo di star qui tutta la notte con te che piangi. So che non hai niente perchè ti ho preso in braccio e siamo andati in cucina, e hai smesso.
Dunque, questa ormai è diventata una prova di forza tra te e me e io vincerò a costo di stare sveglio tutta la notte, di farti piangere tutta la notte, tu non toccherai terra.
Ma non avevo considerato la mamma.
"Non è che ha qualcosa?"
"no sta solo facendo i capricci"
"Ma povera, guarda come piange... è il pianto di quando ha qualcosa"
"No è una trappola, fidati"
"Ma la mia bambina..."
E che fa la scellerata? La prende in braccio.
Quella smette d'incanto di piangere e s'addormenta esausta, con un sorrisetto soddisfatto dipinto in volto.
Lei ha vinto e ora sa fin dove arrivare, sa che ha il potere.
Così ho capito che è un attimo ritrovarsi protagonisti di una puntata di SS Tata. Molto più facile di quanto pensassi...
Ma, cara la mia Bassa, hai vinto la battaglia, non la guerra.

martedì 2 febbraio 2010

Il revisore dei conti

Io ricopro il difficile ruolo di contabile della famiglia. Pago le bollette, stabilisco i tetti di spesa e cerco di far quadrare il bilancio familiare.
Bene, il mese di gennaio è stato un bagno di sangue.
Dopo una lunga analisi della situazione credo che i punti deboli siano sostanzialmente tre:

1) Aver allentato le redini nel campo "saldi". Tutto è partito da una premessa avventata: l'anno scorso la Alta è riuscita ad acquistare tutto in saldo per l'attuale inverno alla nostra coinquilina Bassa. Considerato che quella Bassa si cambia tre volte al giorno (peggio di me!) e che il ciclo lavo-stendo-asciugo in casa nostra è moooooolto lungo (farei notare che è stata eliminata la fase stiro, altrimenti era uguale avere i capi usa e getta, perchè ora che tornavano pronti o cambiava taglia o cambiava stagione), mi era sembrata una mossa intelligente e quest'anno l'ho avvallata, dando alla Alta il via libera agli acquisti coi saldi. L'anno scorso invece ero un po' scettico su questa strategia e gli acquisti erano stati più oculati. Ora che è arrivato l'estratto conto ho la certezza di aver commesso un errore.

2) Il supermercato vicino a casa nostra. Abbiamo la tessera gold e non solo siamo azionisti, ma amici di famiglia del signor Caprotti. Prima che aprisse il supermercato (la scorsa estate) facevamo una spesona alla settimana più rabbocchi. Adesso ogni giorno siamo al super e ormai tutti ci conoscono e salutano. Nonostante questo, in casa mancano sempre i generi di prima necessità. E spendiamo tanto, veramente tanto

3) L'amante dell'Enel. Sospetto che quella Alta abbia un amante che lavori all'Enel o che quantomeno ne possegga delle azioni. Lei lascia sempre tutte le luci accese e mica quelle a basso consumo, no, le altre.

Questo considerato, il piano d'azione è il seguente

1) I saldi graziealcielo sono quasi finiti. La Alta assicura che questo è il periodo migliore per comprare proprio perchè sono alla fine. Toccherà sequestrarle il bancomat

2) Ritornare alla spesona settimanale, eliminare prosciutto e formaggi e differenziare. Frutta e verdura al mercato, carne al macellaio, altre cose al discount che costa meno.

3) utilizzare delle candele

lunedì 1 febbraio 2010

Le ultime parole famose

"Mi sembra di essere tornato indietro di anni. Io e te, incatramati sul divano a guardare la tivvù"
"Eh già. Ma non c'è neanche un film decente... guardiamo C.S.I. (da noi affettuosamente ribattezzato Selosai, ndr) che quando c'è quella Bassa non possiamo mai perchè tu dici che tutti questi morti ammazzati la impressionano"
"Sì, Selosai è il mio preferito. Poi guarda in questa puntata c'è Grissom, gli schizzi di sangue ad alta velocità sui muri... non manca niente"
"Mmmmh... sembra proprio di essere tornati indietro nel tempo. Anche la puntata sembra la stessa di anni fa..."
"Eh certo queste puntate si chiamano Selosai Anthology che è un modo simpatico per ripropinarti di nuovo tutta la serie"
"Però dobbiamo ancora sistemare la Bassa, non possiamo farla dormire tutta notte così"
"No? Perchè?"
"Perchè è vestita come questo pomeriggio, con un "comodo" completo gonna, calzemaglia e dolcevita che proprio non vanno bene come pigiama. E ha pure lo stesso pannolino di questo pomeriggio. Minimo minimo va insacchettata nel sacco nanna".
"Ma quella si è addormentata alle 8, in macchina, senza nemmeno mangiare nè bere il latte. Ora sono le 11 (ora in cui di solito si addormenta, ndr): le possibilità che si svegli sono altissime. Dobbiamo stare molto attenti nel cambiarla, dobbiamo essere veloci e delicati. Se si sveglia è LA FINE"
"Non ti preoccupare, donna, ci penso io" (regola numero uno del rapporto con le donne: sempre farsi vedere decisi e padroni della situazione)

Ora, voglio che sia messo agli atti che il mio era un piano PERFETTO. Si trattava di ripercorrere al contrario la normale procedura di tutte le sere: lei di solito si addormenta sul lettone, quindi io:
1) accendo la luce (che mica posso fare le cose al buio)
2) la sollevo e la appoggio sul sacco nanna
3) la insacchetto
4) la prendo in braccio
5) la porto nella sua camera e la deposito nel lettino

Questa volta, invece, dovevo portarla dal lettino al lettone, insacchettarla e riportarla in camera sua.
Solo che dopo avere acceso le luci e averla presa in braccio ho incrociato lo sguardo terrorizzato della mia coinquilina Alta che ha iniziato a urlare in silenzio (è un ossimoro, ma giuro che c'è riuscita). "NOOOOOO!!!! CHE ##O FAI?!?!!? METTILA GIU'''?"
A quel punto mi sono distratto e ho urtato un suo giochino con il piede
STOMP
O caz...
STOMP
Ma quanti giochi ha per terra!?!? Porcamiseria, non ci voleva.
Va beh, proseguo nel mio piano (Regola numero due: Portare avanti le proprie idee, anche se strada facendo sopraggiunge il sospetto che siano sbagliate). La porto sul lettone. E' in un limbo tra il sonno e la veglia. Io e la Alta andiamo in sala a litigare, io spiego le mie ragioni lei le sue.
Contro ogni previsione la belva si sveglia.
Ed è veramente arrabbiata. Ma proprio tanto.
Si butta per terra, inizia a urlare e disperasi.
Anche quella Alta è molto arrabbiata con me.
A un certo punto, la belva si placa bevendo un bibe di latte nelle braccia della mamma. Tutte e due mi guardano con uno sguardo cattivo...
Ma dico io, questo è il modo di venire ripagati dopo che mi sono offerto volontario per affrontare una situazione difficile?