venerdì 27 agosto 2010

Il bersaglio

Sei stato punito perchè hai ceduto di nuovo alla tentazione di usare la tua macchina anzichè i mezzi pubblici per andare al lavoro.

Non è vero, era solo per una settimana.

Sì sì dicono tutti così...

Ma no, è stato perchè è agosto, non c'è ancora tanto traffico e ci sono pochi mezzi.

Eppure lo sai che la macchina inquina. E che tra casello e benzina spendi di più di quello che guadagni.

Ma era il penultimo giorno. Poi avrei smesso. Davvero (anche perchè io smetto quando voglio)
E invece... è successo di nuovo.

Dovresti averlo capito, ormai, che hai il bersaglio disegnato sul bagagliaio.

La prima volta, con lo scafato antiquario comasco, non ero stato abbastanza pronto.
Appena sceso dalla macchina lui, alla guida di un SUV così alto da oscurare il sole, mi aveva assalito: "Ma insomma, come si fa a guidare in quel modo! Qui c'è gente che ha fretta"
"Veramente io ero fermo. Al semaforo. Rosso. E lei mi ha tamponato".
"Eh, avete sempre la risposta pronta, voi giovinastri. Va beh, comunque io ho un'importante appuntamento di lavoro e devo andare"
"E la constatazione amichevole?"
"Ah, queste formalità. Prenda il mio biglietto da visita e si metta d'accordo con la segretaria. Arrivederci".
E se ne era andato, costringendomi ad andare fino a quel ramo del lago di Como per firmare la constatazione.


Stavolta ho commesso una leggerezza ancora più imperdonabile di quella di fermarmi al semaforo rosso.
Sarà che sono appena tornato dalla ferie e la città non ha ancora ripreso i suoi ritmi... insomma, non lo so che mi è preso.
Fatto sta che mi sono fermato per far attraversare dei pedoni che erano sulle strisce. Infatti all'inizio ho creduto che l'espressione spaventata dei pedoni fosse dovuta al mio gesto inconsulto. E invece no: guardavano la macchina dietro di me che, pur avendone tutto il tempo, non ha frenato.
SBAM.
Stavolta quella che ha usato la mia macchina come bersaglio è un'automobilista donna, una mamma spagnola. Di fianco c'è suo figlio, un ragazzino col braccio ingessato. Non dev'essere un bel periodo.
"Vi siete fatti male?" chiedo come prima cosa.
"No, no. Però ho fretta" ci tiene a precisare lei, che avrà anche un lunghissimo nome spagnolo ma è completamente milanesizzata.
"Vabbè, compiliamo la constatazione..."
"Ma io devo andare a prendere la bambina!"
E no cara mia, stavolta non mi freghi.

E voi, cari automibilisti milanesi, mettetevelo bene in testa: ormai l'ho capito, il trucco.
A scuola guida non lo insegnano, ma dovrebbero: l'unica certezza che hai, quando vieni tamponato a Milano è che il conducente dell'altra vettura avrà sicuramente una fretta del diavolo. Perchè a Milano tutti hanno sempre qualcosa di importante da fare. Subito.

E ora smetto di scrivere e vado perchè ho da fare.

5 commenti:

  1. Beh, se hanno fretta, fatti compilare la constatazione in bianco. e fatti mettere i dati su un foglio di carta...poi la compilerai tu. Vedi come trovano il tempo

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  2. Non verrò mai più in macchina con te.

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  3. Fermarti alle strisce?
    A Milano?
    Ma sei diventato completamente pazzo?

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  4. @bis: e infatti, mo' ho imparato anch'io...

    @Ex: ma mica è colpa mia!

    @optimus prime: eh lo so, lo so. E' stato un attimo di debolezza...

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  5. La relazione che si va instaurando con i mezzi pubblici non è paritaria.
    Ricorda: il mezzo pubblico tradisce spesso e volentieri e tu devi accettare il dato di fatto e rassegnarti, ma mai tradire il mezzo pubblico...
    E comunque hanno ragione: le strisce pedonali? Sono solo un arredo urbano animalier, disegnate da D&G... come i tombini disegnati da Fendi (ci hai mai fatto caso, il logo è lo stesso...)
    LaCherry

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