giovedì 2 settembre 2010

Quello che resta delle vacanze/2



Che sarebbe stata una vacanza diversa dalle altre, l'avevo capito subito, al porto, quando stavamo partendo.
"Guarda Bassa, la nostra nave che arriva!"
Il suo visino si illumina. Poi d'un tratto si rabbuia e mi chiede, preoccupata: "Ma tu... ce l'hai il costume?"

Queste vacanze, trascorse in una provincia sarda nuova di zecca che prende il nome da Topolinia e da un cantante anni '70, sono state le prime con una Bassa interattiva e parlante.

Che siccome "era grande" doveva dormire (quasi) da sola nel letto da bimbi grandi, espletare le sue funzioni fisiologiche nel wc (quasi sempre), prendere la borsetta, occhiali da sole e cappellino per uscire (sempre). Che ha imparato a saltare a piedi uniti con uno stacco che fa invidia a Fiona May. Che in spiaggia sotto il sole disattivava la funzione "parlare" e la riaccendeva solo quando la rimettevo sotto l'ombrellone. Che faceva il bagno con i bracioli e anche senza. Che prendeva e andava così, da un momento all'altro, senza preavviso e se le toglievi un attimo gli occhi di dosso rischiavi di perderla. Che era la regina del bagnoschiuma e la campionessa di "ghirigori" sulla sabbia (ghirigori è un tecnicismo che indica le decorazioni fatte a mano con la sabbia molto bagnata, ndr).



Di quest'estate in mi restano alcuni tormentoni, tipo la domanda "Dove andiamo?" seguita a ruota da "A cosa fare?" ripetute millesettecento volte al minuto; la sua vocina distorta mentre ci terrorizza facendo "ilmostrooo" il suo primo personaggio inventato; la gita alla miniera con il trenino, il caschetto giallo grande dieci volte la sua testa, le camminate a strapiombo sul mare e le gallerie buissime; la gita alle grotte delle fate, un ambiente magico e suggestivo, un'ora di visita in gruppo nel silenzio interrotto da una bambina che ripeteva a voce alta "ANDIAMO A GIOCARE AL PACCHETTO?".Lei che non riusciva mai a vedere le pecore quando eravamo in auto e che chiedeva mille volte "DOVEEEEEE?". Lei che ha iniziato a fare segnalazioni farlocche per prenderci in giro "PECOE PECOE!!!". E ancora: la visita in un'isola che non è un'isola, la gita col traghetto in un'isoletta che è in Sardegna ma sembra Liguria; la spiaggia enorme che d'inverno è chiusa e usano i militari per giocare alla guerra.

E poi i nostri padroni di casa, il signor Giulio e la signora Maria (che lui chiamava "OhiMaria"), sei figli, dieci nipoti. "E non ci viene mai a trovare nessuno" si lamentavano. E poi ogni giorno avevano ospite un nipote o un figlio diverso. Tra cui il nipote sedicenne che usciva di notte di nascosto per pescare. E loro che ai genitori non raccontavano di queste marachelle "se no non lo vanno più venire".
Il primo giorno: "Signor Giulio, ci consiglia qualche spiaggia bella?"
"Beh, le spiagge più belle sono quelle dei Caraibi"
"Grazie, signor Giulio, ma da qui sono un po' scomode. Intendevo in zona"

E le lezioni di sardo: "Signor Giulio, sa che quando parla con OhiMaria in dialetto, non si capisce proprio niente".
"Hai ragione, il sardo è una lingua strana. Ad esempio la parola "piccigarrosataghegnopurturudduricchu" in italiano significa "bambino"".
E pure bella pratica eh, come lingua.


12 commenti:

  1. che bellissimo resoconto, mi e' piaciuto davvero tantissimo!

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  2. comunque bambino si dice "pippiu" in questa provincia che penso proprio si CI ma in quale paese eri? minimo ti ho pure incontrato e non apevo che eri tu!
    se sei andato a Carloforte potevi essere a portoscuso o calasetta e poi sei andato anche a vedere Porto Flavia e le grottte di Is Zuddas? è bello questo angolo di mondo vero?
    la zona militare dovrebbe essere quella di teulada (che favola di mare!)

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  3. mi accodo a Manu nel dire che il resoconto mi è piaciuto un sacco. :)

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  4. Anonimo sardo: beccato! davvero bello questo pezzo di sardegna, mi è piaciuto davvero tanto!!!!
    beh, sì il sardo non era proprio riportato fedelmente, ma l'impressione era stata quella di una parola lunghissima per esprimere un concetto "corto" (però iniziava con "picci"qualcosa, non era "pippiu")... un po' alla aldo, giovanni e giacomo quando facevano i sardi!

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  5. http://www.youtube.com/watch?v=rYwvE6BnVMg&feature=related3 settembre 2010 alle ore 11:49

    Guardatelo

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  6. è giusto, perchè il sardo non è un dialetto è una lingua!
    certo che i tre erano davvero fenomenali a quei tempi!

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  7. Intedi dire piccioccheddu :D, mannò magari vi ho visti T_T però tra i miei ricordi non c'è nessuna bambina "fescion" con occhiali da sole, cappellino e borsetta :P

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  8. ma certo era sicuramente piccioccheddu!
    comunque sì questo pezzo della sardegna è tanto bello anche se poco conosciuto, ma forse è meglio così... purtroppo molti turisti (non tu naturalmente) vengono solo a fare i gradassi in certi posti! ma non voglio fare di tutta l'erba un fascio
    ciao
    anonimo sardo (anzi anonima! che poi ti commento sempre col mio nome ma non volevo in questo contesto così esplicito far sapere ad altri chi sono!)

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  9. e mi sa sì che era piccioccheddu.... converrete che è un tantino lungo per "bimbo"? a me lo era sembrato!

    @ anonima sarda (che ora mi incuriosisce sulla vera identità): anch'io credo che parte della bellezza di questi posti stia proprio nel fatto del non essere troppo conosciuti. Speriamo che resti così, anche perchè di posti belli rovinati dal turismo ce ne sono già troppi!

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  10. @ale: non farti ingannare dal luk fescion della Bassa. Una volta arrivati in spiaggia si trasformava in una delle tante Bambine Panate.
    Però aveva la capacità sorprendente di fare avanti indietro dal mare all'ombrellone schivando sempre i passanti in modo fortuito... sembrava magù!

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