C'era una volta una bambina che era molto bella, anche se un po' bassa.
Aveva capelli color del grano maturo, ricciolini e spettinati, e due grandi occhi color del cielo spalancati sul mondo.
Questa bambina era molto sveglia e vivace. Non aveva ancora compiuto due anni e già parlava molto bene, esprimendo concetti filosofici di un certo livello in modo forbito ("la cacca puzza"; "il gelato è buono", "lo smalto grigio è bello, quello rosso però è più bello") e disquisiva con scioltezza sul tempo con tutti quelli che incontrava per strada ("Oggi piove e c'è vento"; "Oggi c'è vento e poco sole"; "speriamo piova"). Inoltre disegnava utilizzando sia la mano destra sia la sinistra (e a volte anche tutte e due insieme) su tutte le superfici possibili (fogli, muri, pavimenti, lenzuola, sedie, scatole).
Questa bambina amava fare il bagno in piscina, nel mare e nelle pozzanghere, facendo sempre tanti schizzi, e le piaceva giocare con la terra, che si rovesciava in testa, ma anche con gatti, scarafaggi, ragnatele e con ogni immonda schifezza che le capitava sottomano. Da vera monella aveva sempre le ginocchia sbucciate, ma era anche molto dolce e affettuosa: spesso abbracciava forte forte i suoi preferiti (più che altro la mamma) e diceva "ti voglio tanto bene" (e poi aggiungeva: "anche a papà").
Qualche volta questa bambina si trasformava in un mostricciatolo urlante, ad esempio quando voleva far qualcosa che i grandi non le lasciavano fare. Spesso li ammoniva con dei sonori "vai via", oppure "vai a fare qualcos'altro", altre volte se ne andava lei dicendo "Vado via a casa mia".
Tuttosommato però era una brava bambina che si autoproclamava "felice".
Questa bimba un po' bassa aveva un solo problema: non voleva dormire mai.
Fosse stato per lei sarebbe rimasta sveglia sempre, ininterrottamente, venti quattro ore su ventiquattro: niente pisolino del pomeriggio, niente nanna alla sera. Niente di niente. Mentre gli altri bambini a un certo punto crollavano, stanchi ed esausti, lei niente da fare: era sempre sveglia come un grillo. Questo perchè la bimba considerava il sonno una gran perdita di tempo, che la sottraeva ai suoi giochi, ai colori e alla vita e quindi lei assolutamente si rifiutava di dormire.
Anche quando era esausta, si alzava dal lettino per andare a salutare il papà, a guardare la televisione, a bere l'acqua. Certe volte cercava anche di infilare la porta di casa per andare di notte al parco giochi.
I genitori, esausti, la facevano addormentare nel lettone perchè tutta la procedura di addormentamento non durava mai meno di un'ora- un'ora e mezza e la bimba non cedeva alle braccia di Morfeo mai prima delle 10.30, che per una bambina di 21 mesi equivagono alle 3 dei grandi.
La sua mamma e il suo papà dovevano sempre darle una passatina sul gas o una botta in testa per farla addormentare, ma si trattava di metodi non approvati dall'Unicef e dunque da usare con cautela. Avevano anche provato a darle il biberon contenente potenti sonniferi ma lei, astuta, anzichè berlo, si sdraiava, teneva le braccia dritte sopra di sè così al primo cedimento il latte le si rovesciava in faccia e lei si svegliava.
Finalmente un bel giorno, trovarono la soluzione per far addormentare la propria bimba bella, anche se un po' Bassa, nel suo lettino, senza pianti, capricci o scuse e con un metodo approvato anche dal telefono Azzurro.
Cosa fecero quegli illuminati genitori? Beh, è molto semplice: loro....
"Bassa? Ehi Bassa, dove vai? No, non puoi mangiare la pancetta a quest'ora... Bassaaaaa..... torna a letto"
... e grazie a questo metodo vissero tutti felici e contenti e con loro tutti i genitori del mondo che impararono un metodo infallibile e sicuro per far dormire i propri figli.
Fine.