lunedì 21 giugno 2010

Il terzo Plautmasch


In questo primo giorno di estate, siamo fieri di presentare l'ormai tradizionale appuntamento con la rubrica del professor Plautmasch*, che come ogni lunedì presta la sua arguta penna a codesto blog, arricchendolo di contenuti e argomenti.






Oggi voglio disquisire amabilmente su un argomento, caro il mio editore, che evidentemente le sta molto a cuore (vedi qui, ndr).
Parlo del terzo figlio, utilizzando un ordine puramente cronologico di nascita.
La sua teoria è molto affascinante, anche perché riportata nel mio “Sono terzo mica per scherzo” a cui lei, ne sono certo, ha preso spunto per rivendicare il ruolo che giustamente le compete al posto dell’oblio a cui è stato condannato da una sorte decisamente avversa.
Questa teoria ha però una grossa falla: il terzogenito Plautmasch.
Nelle famiglie Plautmasch il terzogenito ha sempre avuto un ruolo importantissimo nella storia d’Europa e non solo. Tutto questo è ampiamente riportato ne “Le cronache dei Plautmasch”, un'opera omnia che sto scrivendo da qualche lustro.
Fu un terzogenito, Jean Claude Plautmasch, che nel A. D. 1118 assieme ad alcuni cavalieri fondò l’“Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Gerusalemme”, l’Ordine Monastico dei Cavalieri Templari.
Fu un terzogenito, Philip Oswald Plautmasch, a determinare il 26 agosto 1346 a Crecy (Francia) il corso della famosa battaglia tra inglese e francesi. Commentando un bovino alquanto bizzarro, il giorno prima, se ne uscì con il famoso “look at that long cow” proprio mentre stava passando uno degli strateghi. Lui capì “Why not a longbow?” e illuminato corse a proporre di impiegare il famigerato arco inglese (longbow) che fu così determinante per quella battaglia.
Sempre un terzogenito, Eugenio Baldovino Plautmasch, il 14 aprile 1912 alle ore 23:34 uscito in coperta su una nave da crociera, dopo una abbondante libagione, esclamò incavolato “Questo GIN fa schifo, ci vorrebbe del ghiaccio!!!”. Quella nave era il TITANIC.
Com’è possibile evincere da “Le cronache dei Plautmasch”, dunque, il sangue dei Plautmasch attraversa tutta la storia d’Europa, e non solo. Un lungo torrente ematico dei terzogeniti, i famigerati “TERZO PLAUTMASCH”.

Lunga vita e prosperità.
Prof. Plautmasch




*Il lunedì il Corriere della Sera ha Alberoni, Beppe Grillo ha Marco Travaglio e questo Blog ha l'onore di ospitare il contributo del prof. Wildebrando Apollonius Plautmasch. Esperto in "Scienza del comportamento umano", il prof. Plautmasch di professione è tuttologo nonchè autore di molti trattati e libri che lui stesso non saprebbe probabilmente elencare al completo.

giovedì 17 giugno 2010

La Bassa Addormentata

C'era una volta una bambina che era molto bella, anche se un po' bassa.
Aveva capelli color del grano maturo, ricciolini e spettinati, e due grandi occhi color del cielo spalancati sul mondo.
Questa bambina era molto sveglia e vivace. Non aveva ancora compiuto due anni e già parlava molto bene, esprimendo concetti filosofici di un certo livello in modo forbito ("la cacca puzza"; "il gelato è buono", "lo smalto grigio è bello, quello rosso però è più bello") e disquisiva con scioltezza sul tempo con tutti quelli che incontrava per strada ("Oggi piove e c'è vento"; "Oggi c'è vento e poco sole"; "speriamo piova"). Inoltre disegnava utilizzando sia la mano destra sia la sinistra (e a volte anche tutte e due insieme) su tutte le superfici possibili (fogli, muri, pavimenti, lenzuola, sedie, scatole).
Questa bambina amava fare il bagno in piscina, nel mare e nelle pozzanghere, facendo sempre tanti schizzi, e le piaceva giocare con la terra, che si rovesciava in testa, ma anche con gatti, scarafaggi, ragnatele e con ogni immonda schifezza che le capitava sottomano. Da vera monella aveva sempre le ginocchia sbucciate, ma era anche molto dolce e affettuosa: spesso abbracciava forte forte i suoi preferiti (più che altro la mamma) e diceva "ti voglio tanto bene" (e poi aggiungeva: "anche a papà").
Qualche volta questa bambina si trasformava in un mostricciatolo urlante, ad esempio quando voleva far qualcosa che i grandi non le lasciavano fare. Spesso li ammoniva con dei sonori "vai via", oppure "vai a fare qualcos'altro", altre volte se ne andava lei dicendo "Vado via a casa mia".
Tuttosommato però era una brava bambina che si autoproclamava "felice".

Questa bimba un po' bassa aveva un solo problema: non voleva dormire mai.
Fosse stato per lei sarebbe rimasta sveglia sempre, ininterrottamente, venti quattro ore su ventiquattro: niente pisolino del pomeriggio, niente nanna alla sera. Niente di niente. Mentre gli altri bambini a un certo punto crollavano, stanchi ed esausti, lei niente da fare: era sempre sveglia come un grillo. Questo perchè la bimba considerava il sonno una gran perdita di tempo, che la sottraeva ai suoi giochi, ai colori e alla vita e quindi lei assolutamente si rifiutava di dormire.
Anche quando era esausta, si alzava dal lettino per andare a salutare il papà, a guardare la televisione, a bere l'acqua. Certe volte cercava anche di infilare la porta di casa per andare di notte al parco giochi.

I genitori, esausti, la facevano addormentare nel lettone perchè tutta la procedura di addormentamento non durava mai meno di un'ora- un'ora e mezza e la bimba non cedeva alle braccia di Morfeo mai prima delle 10.30, che per una bambina di 21 mesi equivagono alle 3 dei grandi.

La sua mamma e il suo papà dovevano sempre darle una passatina sul gas o una botta in testa per farla addormentare, ma si trattava di metodi non approvati dall'Unicef e dunque da usare con cautela. Avevano anche provato a darle il biberon contenente potenti sonniferi ma lei, astuta, anzichè berlo, si sdraiava, teneva le braccia dritte sopra di sè così al primo cedimento il latte le si rovesciava in faccia e lei si svegliava.

Finalmente un bel giorno, trovarono la soluzione per far addormentare la propria bimba bella, anche se un po' Bassa, nel suo lettino, senza pianti, capricci o scuse e con un metodo approvato anche dal telefono Azzurro.
Cosa fecero quegli illuminati genitori? Beh, è molto semplice: loro....

"Bassa? Ehi Bassa, dove vai? No, non puoi mangiare la pancetta a quest'ora... Bassaaaaa..... torna a letto"

... e grazie a questo metodo vissero tutti felici e contenti e con loro tutti i genitori del mondo che impararono un metodo infallibile e sicuro per far dormire i propri figli.


Fine.

mercoledì 16 giugno 2010

Il terzo figlio

"Succede quando prende il sole, quando suda, quando mangia qualcosa di diverso. Insomma succede molto spesso".

"Eh beh, è chiaro, abbiamo a che fare con una bambina dermatitica, soggetta a questi sfoghi sull'epidermide. Lei o suo maritoavete mai avuto problemi di dermatite da piccoli?"

"Io no, non credo. E mio marito... beh, lui è il terzo figlio".

"Ah... capisco. Quindi nessuno ricorda niente della sua infanzia?"

"Esattamente".


La pediatra lo sa. Essere il terzo figlio vuol dire non sapere a che età hai iniziato a parlare, gattonare, camminare. Vuol dire avere solo due foto della tua infanzia. Vuol dire essere sempre confusi nei ricordi con qualche altro fratello. "Era così bravo... me lo sono trovato grande senza accorgermene" dice mia mamma.
Ma questo non vuol dire che abbia avuto un'infanzia da libro Cuore, tutt'altro. Mia mamma dice che con me aveva messo da parte tutte le paure che aveva con gli altri due e devo dire che non ho assolutamente la sensazione che mi sia mancato qualcosa. Anzi.

martedì 15 giugno 2010

Il paese degli allocchi

"Dove siamo?"
"Al mare"
"Dove siamo?"
"Per la centotrentesima volta, Bassa, siamo al mare"
"Andiamo su giostra?"
"Ancora?!?"
"Andiamo su macchina?"
"Ma ci sei già stata due volte, oggi"
"Voglio pallina"
"No... ehi ma dove vai, non puoi arrampicarti da sola su quella montagna gonfiabile"
"Voglio gelato!" "Compri staccastacca?!?" "Andiamo in palline?"

Ha ragione la Bassa a ripetere ossessivamente la domanda "Dove siamo?".
Non siamo al mare per il week end, ma siamo finiti nel "Paese degli allocchi": un gigantesco parco giochi costruito appositamente per succhiare soldi alle famiglie con bambini.
In ogni angolo si annidano pericolose tentazioni succhia-soldi. Le peggiori sono le macchinine che si muovono con "il soldino": un euro che dura cinque nanosecondi. A un certo punto la Bassa, presa da disperazione, è scesa e ha provato a spingere, inutilmente. E se non sono le macchinine elettriche sono altre cose luccicanti messe apposta per loro, i bambini. Un mercato che non conosce crisi. Giostre, parchi giochi gonfiabili, parchi giochi al coperto, allo scoperto, asini veri, cavalli finti, giocolieri, gonfiabili.
E la Bassa non ha ancora compiuto due anni: il peggio deve ancora venire.

domenica 13 giugno 2010

I lunedì del Prof. Plautmasch


L'angolo del Prof. Plautmasch

Avevo 4 forse 5 anni quando chiesi a mio padre “Come nascono i bambini?”. Gamelius Agamennone Plautmasch era un uomo di poche parole e non amava molto rispondere alle domande, specialmente a quelle inutili. Le conseguenze furono devastanti e da allora non gliene posi mai più una. Quell’esperienza, oltre a non importunare il severo Gamelius, mi insegnò moltissimo.

Con questo non voglio suggerire di seguire l’esempio di mio padre, voglio suggerire proprio il contrario. L’attuale generazione, diciamola tutta, è abbastanza sfortunata. Quelle precedenti, chi più e chi meno, tendevano a dare ben poche risposte.

Come nascono i bambini? E che ne so io …

Come? Non ho ben capito! Ok, aspetta che mi informo ..

Adesso ho da fare: chiedi alla mamma!

Le generazioni che verranno invece non avranno bisogno di dare risposte, ma di riceverne. I loro figli a 3/4 anni andranno direttamente su Wikipedia o frequenteranno social-baby-network, molti di loro avranno anche un blog.

Quella attuale paga lo scotto di trovarsi in una sorta di via di mezzo e deve rispondere a imbarazzanti domande su sesso, morte e perfino sul modello 730.

La tentazione di bluffare, benché molto forte, dev’essere a mio avviso accantonata. Si è subito sgamati, ne abbiamo avuto un esempio anche su codesto blog. I bambini di oggi sono molto più intelligenti di noi.

La tentazione di tergiversare deve essere presa seria in considerazione a patto che si abbia piena padronanza del politichese e anche una buona forma fisica. Il “dire tutto senza dire nulla” e “il dire nulla dicendo tutto” permette di prendere tempo. Dopo 2 o 3 ore di autentica conferenza si raggiungerà una ragionevole situazione di parità.

In definitiva la ricetta giusta non esiste, ciascun genitore deve trovare il suo metodo. Ci vuole pazienza, coraggio e molte, moltissime prove.

Quello che consiglio è di avere sempre una focaccina o una merendina a portata di mano.

Come nascono i bambini?

Ti ho sempre detto di non parlare con la bocca piena!

Ma se non sto mangiando ..

Prendi questa focaccina, allora …

Economico e molto efficace.


Lunga vita e prosperità


giovedì 10 giugno 2010

Scoppiettanti novità

In contrasto con l'oscurantismo che sta per abbattersi impietosamente su questo Paese, il mio blog si propone con una grafica completamente rinnovata all'insegna del bianco, simbolo di purezza.
Un look total white che vuole essere fresco ed estivo, ideale per la spiaggia, il lago e la montagna. Ma anche per la piscina e il salotto. E pure per l'ufficio e il bagno! Insomma, ideale per ogni luogo!
Ai lettori più attenti non sarà sfuggito pure il nuovo formato che spalma il testo su tutto lo schermo e non solo su una parte.
Vi piace? Non vi piace? Vi acceca così come faceva la mia lampada di design con i miei ospiti che hanno perso la retina? Avete delle proposte? Preferivate il verde green così come il mio animo eco-sostenibile e il mio pollice verde?
Votate! Perchè l'altra novità è che c'è pure un sondaggio... in alto a destra. E' facile, indolore e non costa nulla!!!!

Un esempio calzante

"Rondini fanno uiiiiiiiiii"
"Sì amore che bello stare qui sul balcone, guarda quante rondini!"
"Come fanno rondini?"
"Uiii, Bassa, fanno uiiii, l'hai detto tu un momento fa... soffri di amnesie a breve termine?"
"Cos'è mnesie?"
"Va beh, lasciamo stare... guarda la rondine mamma con la rondine papà e la rondinina! Senti che la rondinina fa i capricci? Perchè non vuole mangiare gli insetti come le dicono mamma e papà, ma vuole mangiare solo l'ovetto kinder!"
"Come Bassa?"
"Eh sì proprio come te che pocanzi facevi i capricci"
"Anche Bassa mangia insetti?"
"Ehm... no, non proprio".
"E rondine mangia ovetto kinder?"
"..."

Eppure l'esempio mi sembrava così calzante.
Questa bambina è una decostruttivista.