mercoledì 16 dicembre 2009

Persi nella notte

Virata mondana in questi giorni prenatalizi. Dopo un anno trascorso in casa, finalmente riprendiamo a uscire. E ovviamente lo facciamo tutto nella stessa settimana: domenica pizza senza la Bassa e ieri sera addirittura teatro a Milano.
Dovevamo andare al Derby a vedere uno spettacolo chiamato "Caveman, l'uomo delle caverne", un divertente monologo sulle differenze tra uomo e donna.
La romantica serata a due inizia litigando perchè siamo in ritardo e in più quella Alta si sente in colpa per aver abbandonato la figlia da sua mamma, dove resterà addirittura a dormire, ed è acida come la panna andata a male. In più non sappiamo dov'è il posto e siamo leggermente disorganizzati.
"Alta, ma in che via è, esattamente?"
"Non l'hai preso tu l'indirizzo?"
"No, pensavo lo facessi tu. Hai organizzato tutto tu"
"Ah.. beh ma forse me lo ricordo. è via mascagni"
"Allora metto via mascagni sul navigatore, parcheggiamo qui e andiamo a piedi"
"No ma dai chiediamo, figurati se non conoscono il Derby... scusiiiiiii signore.... ah non sa dov'è... beh beh magari quello... ah no non parla italiano.... vabbeh seguiamo il navigatore"
"Ecco il navigatore dice di andare di qui, ma io ho visto la mappa prima di uscire e dico di andare dall'altra parte. Fidati"
"Gnnn (=inizia a parlare con un inflessione isterica nella voce) siamo già in ritardo, mancano tre minuti alle nove...."
"Zitta!"
Facciamo come dico io e infatti arriviamo. Puntuali.
Lo spettacolo devo dire è molto divertente e coglie in pieno alcune differenze tra uomo e donna. Ad esempio il fatto che le donne, grazie a un passato da "raccoglitrici" sono più brave a fare più cose insieme, mentre noi uomini-cacciatori ci focalizziamo su un solo obiettivo. Questo, è chiarito, è il motivo per cui quando guardo la televisione non posso ascoltare quella Alta che parla e che per me è solo un fastidioso ronzio.
In altre cose mi rispecchio meno, ad esempio quando dice che tra amici-uomini si parla poco, forse era vero una volta, ora per me almeno non molto. E poi tra i due è quella Alta quella che lascia l'asciugamano bagnato sul letto, non io!
Cmq, spettacolo divertente e consigliato, poi usciamo e abbiamo il solito dramma del ritrovare la strada di casa. Il MIO navigatore satellitare, fidato compagno di avventure, è completamente andato. Ci mette un sacco per capire dov'è e quando, finalmente, si ritrova, dice che l'orario previsto di arrivo a casa sono le 6.24 di mattina. E non è neanche mezzanotte. In più quella Alta è rientrata nella modalità acida quindi non la sopporto.
"Ma che cavolo hai fatto al MIO navigatore?" le chiedo a mia volta acido.
"Cosa ho fatto?!?! niente ho messo "casa" come destinazione e basta"
"Procedi immediatamente con la regola aurea di tutte le apparecchiature elettroniche: spegni e riaccendi"
"Fatto"
"Rifallo: stacca la spina e tienilo spento per qualche minuto"
"Fatto: ora dice che arriviamo alle 5.52"
"Ma sei sicura di avere messo la casa giusta come destinazione"
"Hai ragione devo essermi confusa con la nostra casa di Detroit... ma certo che è quella giusta!"
"Smettila o ti lascio giù"
"Al cimitero Monumentale?!? ma è pieno di trans"
"Fa niente, non ti sopporto più"
"Ho fame"
"Ecco cos'hai! quando hai fame non capisci più niente e hai insegnato anche alla Bassa a fare così"
"Gnnn (=di nuovo l'inconfondibile flessione acida nella voce)Cosa devo dirti se ho il calo di zuccheri ho il calo di zuccheri e devo mangiare... ma dov'è un McDonald, se 'sto navigatore funzionasse!!!"
D'un tratto un'illuminazione. Mi si accende la lampadina in testa come Archimede Pitagorico.
"Ho capito qual è il problema! è ancora impostato sulla modalità pedonale"
Modalità che, peraltro, sarebbe stata quella giusta se avessi davvero deciso di far scendere quella Alta e farla tornare a piedi a casa....

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