lunedì 12 luglio 2010

I lunedì di Plautmasch


Bene, anzi benissimo. Meravigliosamente bene.
Vedo che il BLOG in codesto periodo è stato testimone di nuove nascite e questo mi fa sentire bene. Ho già detto che ogni bimbo/a che nasce porta gioia e speranza e questo non solo in quella casa fortunata che vede il suo arrivo. I bambini sono il nostro futuro, una fonte di energia rinnovabile che ci carica e che ci spinge ad andare avanti, nonostante tutto. Già nonostante il mondo nel quale ci troviamo, un mondo che, diciamocela tutta, proprio bello non è.
Riprendo un argomento già espresso nel mio “Cicogna alla gogna” che sfocia inevitabilmente in un unico grosso interrogativo: perchè le donne e gli uomini continuano a fare figli? Faccio notare che nel mio interrogativo ho volutamente anteposto le donne agli uomini.
Donne che a mio modesto avviso durante e dopo il parto assurgono a un piano riservato soltanto alle dee: rispetto, ammirazione, venerazione.
Ma non distraiamoci e torniamo in argomento.
In realtà i genitori che in un momento come questo decidono di fare un figlio andrebbero premiati per il loro atto di coraggio. Ma cosa li spinge, in realtà?
Per mesi ho girovagato in molte sale parto di tutto il paese, intervistando donne, uomini, ostetriche e ostetrici.
Ecco il mio risultato che vi presento secondo uno schema oramai consueto.

Assegno famigliare
Non facciamo gli ipocriti: oggi fare un figlio conviene economicamente. Quei 20/30 euro aggiuntivi in busta paga sono una autentica manna. Inoltre è possibile beneficiare di una quantità imbarazzante di aiuti statali. Dal nido gratis, al cospicuo bonus bebè, fino ai pannolini a buon mercato.

Masochismo
Pannolini sporchi, notti in bianco, niente happy hour, poche uscite serali, costante nervosismo per continui capricci. Non aggiungo altro. Ci siamo capiti.

Immortalità
Tramite i figli dei figli dei nostri figli ... una parte di noi continuerà a vivere. Se ci pensate bene è la vera forma di immortalità a cui tutti, chi inconsciamente chi consciamente chi spudoratamente (non è vero Silvio?) , aspirano.

Ansia da cronometro
E’ di attualità il dibattito su quanto possa durare in media l’atto sessuale. (Veramente è sempre di attualità). Recenti ricerche sembrano rivelare che la media ottimale è di 13 minuti. Questo stabilisce una volta per tutte che l’ansia da prestazione arriva fino alla fatidica barriera dei 12 minuti e 59 secondi. Tutto ciò è semplicemente pazzesco. Poveri maschietti con il cronometro in mano ... un occhio alla compagna ... uno al cromentro ... dai ... ancora 51 secondi ... come? A te non risulta? ... Santo cielo ... fatale distrazione e: PATATRAC! da 13 minuti a 9 mesi.

Fini pensionistici
Purtroppo stiamo tornando a come era un tempo: fare i figli per poter essere mantenuti da vecchi. La soglia della pensione si sta spostando sempre di più, sia per uomini che per donne e quando ci arriveremo (se mai ci arriveremo) avremo una pensione da fame.
Lunga vita e prosperità a tutti.
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Il lunedì il Corriere della Sera ha Alberoni, Beppe Grillo ha Marco Travaglio e questo Blog ha l'onore di ospitare il contributo del prof. Wildebrando Apollonius Plautmasch. Esperto in "Scienza del comportamento umano", il prof. Plautmasch di professione è tuttologo nonchè autore di molti trattati e libri che lui stesso non saprebbe probabilmente elencare al completo.

7 commenti:

  1. Masochismo...sacrosanta verità!
    :-)

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  2. Beh effettivamente meno male che ci sono tutti questi aiuti statali: pesanti assegni famigliari, bonus, asili, sgravi fiscali... sennò a uno chi glielo fa fare di fare figli?!

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  3. PATATRAC.
    Ecco spiegata la presenza del Magù in giro per casa e del perchè ho la canottierina che appiccica di rigurgito alla mela. (Bleah!!)
    Meno male che posso contare su quei 20-30 € ceh mi spettano di diritto.

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  4. Il proletario presta la sua forza lavoro al capitalista e ottiene da questo solamente i mezzi necessari (in forma di salario) per poter riprendere la ... ecc ecc
    ;-)

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  5. Io al capitalista non PRESTO proprio niente!
    La mia molto valida motivazione alla filiazione, oltre a quelle già citate (praticamente tutte), è che desidero tanto inserirlo nel cv e potermi vantare nei miei futuri colloqui di lavoro (perché avendo fatto un figlio ovviamente tra breve mi troverò nella condizione di dovermi cercare -di nuovo- un altro posto di lavoro) di essermi laureata, masterizzata, sposata, aver fatto due figli e avere 8 anni di esperienza lavorativa prima dei 30 anni.
    Peccato che non parlo 6 lingue, se no sarei la candidata ideale per qualunque lavoro!
    Sigh...
    LaCherry

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  6. @Collega anonimo: mi convinco sempre di più che lei è ancorato a un passato ahimè utopico. Credoi sia ora di tornare nel mondo reale.

    #LaCherry: Perbacco! Una donna risoluta piena di qualità. Le auguro che le sue pessimistiche previsioni non si avverino. In caso contrario le auguro di trovare qualcosa di adatto alle sue qualità. Mi raccomando resista e non presti proprio un bel niente!!!

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  7. Vorrei declinare l'ansia da cronometro sul versante femminile. Eh si, che anche le donne hanno un cronometro, che non si misura in secondi o minuti, ma in ovuli e anni. Intorno ai 30 anni si iniziano a fare dei conti su quanti ovuli si hanno ancora a disposizione e quanti di questi vorrebbero venissero inseminati. Calcolatrice alla mano, sudarella alla fronte, decidono che forse è arrivata una certa. Certo, poi ci vuole sempre una buona dose di coraggio ma soprattutto di incoscienza, indispensabile altrimenti la razza umana si sarebbe già estinta da parecchio.

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