lunedì 14 settembre 2009

La regola numero uno della gita fuori porta

Quando decidete di andare in gita con qualcuno alto meno di un metro, non dimenticate mai e dico MAI di portare con voi del cibo. Questa è la Regola della gita fuori porta.
Ieri, io e le mie due coinquiline (quella Alta e quella Bassa) siamo andati in gita in montagna. All'andata tutto bene, quella Bassa si è addormentata, poi siamo giunti a destinazione e abbiamo trascorso una piacevole giornata mangiando carne alla griglia, camminando e cercando per tutto il pomeriggio dei cani su una montagna popolata solo da ghiri e cinghiali. Quindi, nonostante l'orario fosse ormai pericolosamente vicino all'ora di cena, abbiamo deciso di avventurarci sulla strada del ritorno senza avere nessun tipo di vettovaglia con noi.
La nostra decisione si basava su due premesse sbagliate. Primo: il fatto che quella Bassa si fosse appena spazzolata un gelato con cono al fiordilatte in grado di saziare sia me che la Alta, non significa necessariamente che sia sufficiente per placare il suo appetito. Secondo: i tre quarti d'ora calcolati dal navigatore per fare ritorno a casa non valgono la domenica sera, quando tutto il mondo rientra a casa.
La Bassa ha iniziato a lamentarsi appena partiti. Poi quella Alta ha iniziato a cantare per intrattenerla e quella Bassa ha iniziato a piangere (a me è venuto mal di testa).
La situazione è precipitata quando, dopo aver superato l'unico autogrill, ci siamo trovati fermi in coda. Che non era, come diceva il primo cartello luminoso "Coda a tratti" ma, come diceva il secondo cartello che troneggiava sopra una fila infinita di macchine, "10km di coda per incidente".
La differenza è notevole, soprattutto con una bambina affamata in macchina che piange come una disperata e, tra i singhiozzi, invoca tutti i nomi di persone che conosce (nonne, zie, vicine, amiche, parenti).
Alla prima uscita, decidiamo con un colpo di genio di uscire dall'autostrada. Idea che abbiamo avuto solo noi e le altre migliaia di automobilisti in fila con noi. Quindi anche la strada fuori è completamente imbottata.
Finalmente vediamo una pizzeria a lato della strada, quindi accosto ed entro per cercare del cibo con cui nutrire la creatura, ormai sulla soglia della disperazione.
Entro e vedo che tutto il personale ha gli occhi a mandorla. Ma ci sono anche le pizzerie cinesi, quindi?!? Quella che sembra essere la capa, dopo aver esposto il mio caso umano ed essermi beccato un'occhiataccia perchè neanche in Cina si va in giro alle otto di sera con una bimba di un anno senza del cibo, mi fa dono di grissini e cracker.
La fame della Bassa è così placata fino all'arrivo a casa.

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