lunedì 7 giugno 2010

I lunedì del prof. Plautmsch

L'angolo del Prof. Plautmasch

Buon giorno mr. BLOG, questa settimana intendo parlare di lei.

Si, proprio di lei, di un BLOG, di questo BLOG. Intendo ricambiare l’onore che mi rivolge ospitandomi.

Il BLOG, parlando in generale, è sicuramente una finestra sul mondo attraverso la quale l’autore non solo si affaccia, ma addirittura permette a chiunque di guardare dentro. Seguendo però le sue regole

Sostanzialmente il BLOG, parlo di qualsiasi BLOG, è una ottima auto-psicoterapia I cui benefici sono indubbi, sia a breve che a lunga scadenza.

Non è solo un modo di affermare “io ci sono”, va oltre: “io esisto”.

Avrà avuto modo di leggere, immagino, il mio “Un post al giorno toglie lo psicologo di torno” che quando uscì provocò un polverone nel mondo accademico, ma che adesso è punto di riferimento in ogni corso di studio che porta alla laurea in psicologia.

Nello specifico vorrei analizzare il perché lei abbia iniziato a scrivere questo BLOG.

Il suo BLOG è allegro, frizzante, un fresco aperitivo da bere in compagnia. Leggendo e commentando i post ci si ristora lo spirito è un ottimo anti-ipertensivo e facilita la diuresi.

Hermann Hesse ha affermato che «Ogni sublime umorismo comincia con la rinuncia dell'uomo a prendere sul serio la propria persona.». E’ questo che mi ha affascinato fin da subito, lo ammetto.

Tuttavia mi sono posto la domanda: perché lei ha iniziato a scriverlo?

Un primo motivo che mi viene in mente è una sorta di esorcismo. Con i suoi post, devo dire sempre molto effervescenti, lei tenta di esorcizzare le sue paure. Prendiamo il parquet IROKO. E’ indubbia la paura che nel 2012 la fine del mondo possa in qualche modo rovinarlo. Per questo motivo ci gioca, drammatizzando e sdrammatizzando nello stesso tempo.

Un secondo motivo, a mio modesto avviso, è il gradino che lei ricopre nella scala gerarchica della sua famiglia: l’ultimo. In casa lei ha sempre l’ultima parola. Viene consultato oramai per pura abitudine, infatti il suo peso specifico, in ipotetiche votazioni atte a produrre una qualsiasi decisione, è tendente allo zero. L’ultima chance l’ha spesa con la scelta del parquet dove adesso ama appoggiare i piedi (anche tonnati a quanto leggo). Poi più nulla. Fino a quando ha scoperto il BLOG. Qui parla, dice, fa la voce grossa e il suo EGO ne esce vittorioso. Come una sorta di Clark Kent che BLOGGA per diventare SUPERMAN. (E devo dire che ci riesce magnificamente, per la gioia di noi tutti …)

Un terzo motivo è il ruolo sociale che questo BLOG ha assunto. Non so se sia stata la sua intenzione iniziale, ma adesso è ovvio che il ruolo è proprio questo. Consigli, esperienze, aneddoti di vita vissuta vengono continuamente scambiati con i suoi BLOGascoltatori. In questo modo emergono miniere preziosissime di informazioni utili. Chi risolve un problema mette la soluzione a disposizione di tutti. Tutto ciò è meraviglioso …

Mi piace pensare che un quarto motivo è che prima o poi sapeva di ospitare una mia rubrica. Sa com’è anche io ho un EGO e anche io sono un anonimo CLARK KENT. Io scrivo per diventare PLUTMASCH, il premio NOBEL.


4 commenti:

  1. Caro professore, ottimo intervento.
    La credevo un freddo accademico -non se ne abbia- e invece è anche un poeta che conosce il sentimento umano.
    Viva il blog che smussa le asperità della vita.

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  2. ehm, sì, sempre io... citt. sempl. = collega anonimo... che figuraccia di fronte al professore...

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  3. Esimio professore,
    la ringrazio per l'accurata analisi psico-dietrologica del mio blog. Analisi che, peraltro, io non avevo mai avuto il coraggio di fare così lucidamente.
    Devo dire che mi riconosco in molti punti.
    Però... ecco... però io pensavo che lei di Nobel ne avesse già vinti almeno un paio!!!

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  4. @collega cittadino semplice: anche io ho delle emozioni, benchè sia propenso a archiviarle e catalogarle rigorosamente. Possono sempre essere utili.

    @Papaciaocacao: Si, è vero. Più di uno. Ma non amo farmene vanto. A proposito, mi hanno invitato per un nuovo reality. "L'isola dei premi NOBEL". Ma come tanti miei colleghi, non so se accettare: temiamo la RITA. E' una autentica scapestrata ...

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